Ghigo Roli fotografo


Ferrara e dintorni

Vedute, monumenti e opere d'arte di Ferrara: la Cattedrale di S. Giorgio, Palazzo Costabili, il Castello Estense, Palazzo Schifanoia con gli affreschi rinascimentali del Salone dei Mesi. Inoltre, immagini dei dintorni della città emiliana: l'Abbazia della Pomposa a Codigoro, la Rocca Possente alla Stellata. 

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"Busto colossale di Leopoldo Cicognara", 1818-22, di Antonio Canova (1757 - 1822), marmo.

"Busto colossale di Leopoldo Cicognara", 1818-22, di Antonio...

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah:...

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah:...

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah:...

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MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah: particolare della facciata e del muro di cinta affiancati da un albero.Il MEIS di Ferrara è stato realizzato in un edificio di via Piangipane che è parte del complesso composto da tre blocchi, racchiusi da una doppia cinta di mura. Il Museo è quindi frutto di un'opera di riconversione del  carcere giudiziario di via Piangipane che era stato costruito tra il1908 e 1912 su progetto degli ingegneri Bertotti e Facchini dell’Ufficio Genio Civile. Durante il ventennio fascista diventa luogo di detenzione di molti antifascisti ferraresi. Dopo la caduta del regime, il 30 luglio 1943, sono 88 i detenuti politici liberati. All’indomani dell’8settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il carcere si era riempito di antifascisti, ai quali si erano aggiunti diversi ebrei. Il 7 ottobre 1943 sono arrestate e qui incarcerate 34 persone, fra cui il rabbino Leone Leoni  ed Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà Renzo.. Nel carcere di via Piangipane viene rinchiuso anche lo scrittore Giorgio Bassani, arrestato nel maggio del 1943 insieme a Matilde Bassani. A seguito dei bombardamenti del 1944 il carcere diventa inagibile e riprenderà le sue funzioni di carcere circondariale nel 1945, mantenendole fino al 1992.

MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah:...

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Prodotti tipici:  diversi tipi di riso e farina di riso di Jolanda di Savoia (capitale del riso della zona del Delta del Po).

Prodotti tipici: diversi tipi di riso e farina di riso di J...

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Prodotto tipico: farina di riso di Jolanda di Savoia (capitale del riso della zona del Delta del Po).

Prodotto tipico: farina di riso di Jolanda di Savoia (capita...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina): ingresso al cortile.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina): ingresso al cortile.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina): particolare  dello scalone d'onore.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), giardino: particolare  con vera da pozzo e campana usata come secchio.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), giardino: particolare  con vera da pozzo e campana usata come secchio.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, progettato da Biagio Rossetti (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina): cortile quadrato.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro, pr...

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Ferrara: scorcio di via delle Volte (sede dei fondachi dei mercanti medievali).

Ferrara: scorcio di via delle Volte (sede dei fondachi dei m...

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Ferrara: scorcio di via delle Volte (sede dei fondachi dei mercanti medievali).

Ferrara: scorcio di via delle Volte (sede dei fondachi dei m...

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Ferrara, Chiesa di San Romano, oggi sede del Museo della Cattedrale: chiostro interno.

Ferrara, Chiesa di San Romano, oggi sede del Museo della Cat...

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Ferrara, Chiesa di San Romano, oggi sede del Museo della Cattedrale: chiostro interno.

Ferrara, Chiesa di San Romano, oggi sede del Museo della Cat...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, fianco meridionale: particolare con copia della statua quattrocentesca andata distrutta della "Madonna del Corridoio".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, fianco meridi...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare telamone che sorregge il protiro.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con leone e telamone che sorregge il protiro.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con leone e telamone che sorregge il protiro.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare di busto femminile di età romana, noto come "Madonna di Ferrara".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con statua in abito da pellegrino di Alberto V d'Este.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare  della loggetta a bifore con "Madonna col Bambino"in terracotta di Cristoforo da Firenze (1427).

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare dell'architrave con "Visitazione, Natività, Adorazione dei Pastori, Adorazione dei Magi, Circoncisione, Fuga in Egitto e Battesimo di Cristo".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano e della trabeazione con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare della trabeazione con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare della trabeazione con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano e della trabeazione con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare del timpano e della trabeazione con "Giudizio Universale".

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con lunetta dei Dannati.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con lunetta dei Dannati.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con lunetta degli Eletti.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con lunetta degli Eletti.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: particolare con cavaliere.

Ferrara, la Cattedrale dedicata a San Giorgio, facciata: par...

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Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta serale della Cattedrale, dedicata a San Giorgio e inaugurata nel 1135, dal Vòlto del Cavallo.

Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta serale della Catted...

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Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta della Cattedrale, dedicata a San Giorgio e inaugurata nel 1135.

Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta della Cattedrale, d...

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Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta della Cattedrale, dedicata a San Giorgio e inaugurata nel 1135, dal Vòlto del Cavallo.

Ferrara, piazza della Cattedrale: veduta della Cattedrale, d...

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Ferrara: veduta notturna  del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.

Ferrara: veduta notturna del Castello Estense, detto anche...

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Ferrara: veduta notturna del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.  In primo piano, la statua del frate ferrarese Girolamo Savonarola.

Ferrara: veduta notturna del Castello Estense, detto anche C...

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Ferrara: veduta notturna del fianco orientale del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.

Ferrara: veduta notturna del fianco orientale del Castello E...

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Ferrara: veduta notturna del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.  In primo piano, la statua del frate ferrarese Girolamo Savonarola.

Ferrara: veduta notturna del Castello Estense, detto anche C...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con S.Giovanni.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con dama.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare con dama.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chiesa di San Domenico sulle Storie di San Giovanni Evangelista, attribuito a Maestro G.Z. (Michele dai Carri?), XV sec. Particolare.

Ferrara, Pinacoteca Nazionale: affresco staccato dalla chies...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecenteschi attribuiti al pittore di scuola riminese,  Maestro di Tolentino: "Miracolo di San Guido", in cui il beato abate trasforma l’acqua in vino alla presenza dell’arcivescovo di Ravenna, Gebeardo. Particolare.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecente...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecenteschi attribuiti al pittore di scuola riminese,  Maestro di Tolentino: "Miracolo di San Guido", in cui il beato abate trasforma l’acqua in vino alla presenza dell’arcivescovo di Ravenna, Gebeardo.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecente...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecenteschi attribuiti al pittore di scuola riminese,  Maestro di Tolentino: "Miracolo di San Guido", in cui il beato abate trasforma l’acqua in vino alla presenza dell’arcivescovo di Ravenna, Gebeardo.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecente...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecenteschi attribuiti al pittore di scuola riminese,  Maestro di Tolentino: "Deesis", Cristo tra la Vergine, San Giovanni, San Benedetto, San Guido.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecente...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecenteschi attribuiti al pittore di scuola riminese,  Maestro di Tolentino: "ultima Cena".

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Refettorio: affreschi trecente...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare del registro inferiore, "il martirio di S. Eustachio, arroventato in un bue di bronzo con la moglie e i figli".

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, catino dell'abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare con  santi.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, catino dell'abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare con angeli e santi.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare del registro inferiore "Battesimo di S. Eustachio".

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare della Vergine Maria,  raffigurata con un preziosissimo abito ricamato in oro, mentre presenta l'abate committente Andrea e con la mano sinistra regge il cartiglio con la scritta "tuam fili clementiam", raccomandazione per la comunità di Pomposa e per l'umanità. Accanto a Lei il santo benedettino è Guido, mentre in primo piano stanno le sante Caterina, Orsola, Elena e Maddalena.

Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, a...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi di Vitale da Bologna. Particolare della Vergine Maria,  raffigurata con un preziosissimo abito ricamato in oro, mentre presenta l'abate committente Andrea e con la mano sinistra regge il cartiglio con la scritta "tuam fili clementiam", raccomandazione per la comunità di Pomposa e per l'umanità. Accanto a Lei il santo benedettino è Guido, mentre in primo piano stanno le sante Caterina, Orsola, Elena e Maddalena.

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi trecenteschi di Vitale da Bologna, raffiguranti Cristo in maestà con angeli e santi. Particolare del Cristo in maestà entro la mandorla  in atto benedicente e tiene nella mano sinistra il libro con le parole "pacem meam do vobis".

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Santa Maria, abside: affreschi trecenteschi di Vitale da Bologna, raffiguranti Cristo in maestà con angeli e santi. Particolare del Cristo in maestà entro la mandorla  in atto benedicente e tiene nella mano sinistra il libro con le parole "pacem meam do vobis".

Codigoro, Abbazia di Pomposa, interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Santa Maria. In primo piano il pavimento in opus sectile (VI - XII sec) e fonte battesimale.

Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Santa Maria. In primo piano il pavimento in opus sectile (VI - XII sec) e fonte battesimale.

Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Santa Maria. In primo piano il pavimento in opus sectile (VI - XII sec)

Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Sant...

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Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Santa Maria. In primo piano il pavimento in opus sectile (VI - XII sec)

Codigoro, Abbazia di Pomposa: interno della basilica di Sant...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele: "Veduta del Castello Estense", stampa.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele: "Veduta dei quattro ponti di Comacchio", stampa.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele, Camerino dei Baccanali, voluto da Alfonso d'Este: "Il trionfo di Arianna", affresco, di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele, Camerino dei Baccanali, voluto da Alfonso d'Este: "Vendemmia", affresco ad olio di tema bacchico, della bottega dei Filippi.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): veduta del soffitto della sala dell'Aurora: al centro "Il Tempo (Crono)", intorno  i riquadri con Alba, Giorno, Tramonto e Notte. Opera di Bastianino e Ludovico Settevecchi. I cornicioni decorati con putti sono opera di Leonardo da Brescia.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dell'Aurora: "Il Tempo (Crono)". Opera di Bastianino.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare dei cornicioni  decorati con putti alla guida di bighe fantastiche e festoni di frutta in campo d'oro.Opera di Leonardo da Brescia. La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare dei cornicioni  decorati con putti alla guida di bighe fantastiche e festoni di frutta in campo d'oro.Opera di Leonardo da Brescia. La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare dei cornicioni  decorati con putti alla guida di bighe fantastiche e festoni di frutta in campo d'oro.Opera di Leonardo da Brescia. La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele: Ritratto di Laura Dianti, nota anche con lo pseudonimo di Eustochia, l'amante di Alfonso I d'Este e dopo la morte della moglie Lucrezia Borgia probabilmente divenne anche la sua terza moglie. Dipinto del XVII secolo.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele: Ritratto di Borso d'Este,  XIX secolo.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Michele: Ritratto di Alfonso d'Este, di pittore ferrarese, seconda metà del XVI secolo.

Ferrara, Castello Estense, detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dell'Aurora: "La Notte". Opera di Bastianino.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dell'Aurora: "Il Tramonto". Opera di Ludovico Settevecchi.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dell'Aurora: "Il Giorno". Opera di Ludovico Settevecchi.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dell'Aurora: "Aurora", con il carro del Sole. Opera di Bastianino.La sala, già stanza privata di Ercole II, era conosciuta nel Cinquecento come camera dello specchio. Da essa prende il nome l'intero appartamento di rappresentanza voluto da Alfonso II.Le scene proposte nella volta di questa sala vengono oggi generalmente interpretate come un'allegoria della vita umana.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "La danza delle Stagioni". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "Il Pancrazio (fusione di lotta e pugilato". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Leonardo da Brescia.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "La danza pirrica". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "La corsa della quadriga". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "Il gioco della palla al bracciale". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "Il gioco dei cerchi con tintinnabuli". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "Il trigonale (giochi di destrezza con la palla". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Ludovico Settevecchi.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "La lotta". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Leonardo da Brescia.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Michele): particolare del soffitto della sala dei Giochi, "Il nuoto". Gli affreschi sono su progetto e disegni di Pirro Ligorio. La realizzazione di questo è di Leonardo da Brescia.

Ferrara, Castello Estense (detto anche Castello di San Miche...

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Ferrara: veduta del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.  In primo piano, la statua del frate ferrarese Girolamo Savonarola.

Ferrara: veduta del Castello Estense, detto anche Castello d...

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Ferrara: veduta del Castello Estense, detto anche Castello di San Michele.  In primo piano, la statua del frate ferrarese Girolamo Savonarola.

Ferrara: veduta del Castello Estense, detto anche Castello d...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Museo: La Dolente, terracotta policroma (1480 - 1485 circa) di Guido Mazzoni.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Museo: La Dolente, terracotta p...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi del mese di "Giugno": Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi del mese di "Giugno": Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi: Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare con fiume e scena di campagna.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi: Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare con fiume, torri e scena di campagna.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi: Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare con scena di caccia col falcone.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi: Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare con scena di caccia col falcone e lavandaie.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferiore degli affreschi: Scene di vita della corte di Borso D'Este,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.  Particolare con scena di caccia col falcone e lavandaie.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Fascia inferio...

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Bondeno, La Stellata: la Rocca Possente, torre difensiva posta sulla riva del Po ed edificata attorno all'XI secolo e successivamente ampliata nel 1362 per volontà di Niccolò II d'Este.  A quel tempo era posta nelle vicinanze del delta del Po.

Bondeno, La Stellata: la Rocca Possente, torre difensiva pos...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Giugno", con il trionfo di Mercurio, su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Giugno", con il trionfo di Mercurio, con il segno zodiacale del Cancro e i tre Decani,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Luglio", con il trionfo di Giove e Cibele,  su progetto di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Luglio", con il trionfo di Giove e Cibele, il segno zodicale del Leone e i tre Decani,  su progetto di Csmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Agosto", con il trionfo di Cerere, il segno zodicale della Vergine e i tre Decani,  su progetto generale di Cosmé Tura e realizzato da pittori di scuola ferrarese, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "Settembre", con la Fucina di Vulcano, il segno zodicale della Bilancia e i tre Decani,  attribuito a  Ercole de' Roberti o Maestro della Bilancia, circa 1468 - 1470.

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi, Parete Nord: "...

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Bondeno, La Stellata: la Rocca Possente, torre difensiva posta sulla riva del Po ed edificata attorno all'XI secolo e successivamente ampliata nel 1362 per volontà di Niccolò II d'Este.  A quel tempo era posta nelle vicinanze del delta del Po.

Bondeno, La Stellata: la Rocca Possente, torre difensiva pos...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con l'ingresso principale in via Scandiana. La facciata  è caratterizzata da un grande portale marmoreo scolpito, risalente al 1470 e recentemente attribuito ad Ambrogio di Giacomo da Milano e Antonio di Gregorio su disegno di Pietro di Benvenuto degli Ordini. Sopra la porta ad arco, in marmo bianco, si trova un grande stemma estense e il liocorno, una delle imprese araldiche utilizzate da Borso.

Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con l'ingresso principale in via Scandiana. La facciata  è caratterizzata da un grande portale marmoreo scolpito, risalente al 1470 e recentemente attribuito ad Ambrogio di Giacomo da Milano e Antonio di Gregorio su disegno di Pietro di Benvenuto degli Ordini. Sopra la porta ad arco, in marmo bianco, si trova un grande stemma estense e il liocorno, una delle imprese araldiche utilizzate da Borso.

Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con...

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Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con l'ingresso principale in via Scandiana. La facciata  è caratterizzata da un grande portale marmoreo scolpito, risalente al 1470 e recentemente attribuito ad Ambrogio di Giacomo da Milano e Antonio di Gregorio su disegno di Pietro di Benvenuto degli Ordini. Sopra la porta ad arco, in marmo bianco, si trova un grande stemma estense e il liocorno, una delle imprese araldiche utilizzate da Borso.

Ferrara, Palazzo Schifanoia (delizia estense): facciata con...