Ghigo Roli fotografo


Il Garofalo

Opere di Benvenuto Tisi detto il Garofalo, pittore veneto del Tardo Rinascimento molto attivo in Emilia su incarichi del Duca Alfonso d’Este: gli affreschi profani di Palazzo Costabili a Ferrara e della Delizia di Belriguardo a Voghiera.

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"Uccisione di Galata", di Benvenuto Tisi detto il Garofalo. Si tratta di una targa di torneo cinquecentesca applicata su uno scudo.

"Uccisione di Galata", di Benvenuto Tisi detto il Garofalo....

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare di una delle lunette nelle quali è illustrato il mito di Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini, stretto amico del Costabili e da lui stesso scelto per ispirare il Garofalo e i suoi collaboratori.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con giovane donna dall'abito giallo  e fiori.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con donna.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con donna e bimbo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con donna e bimbo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con donna e bimbo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con giovane donna dall'abito giallo e fanciullo con arpicordo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con giovane donna dall'abito giallo e fanciullo con arpicordo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomini e gentildonne, e alberi da frutto.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomini e gentildonne, e alberi da frutto.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomini e gentildonne, e alberi da frutto.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gatto, strumento musicale e grande varietà di abiti. I turbanti caratterizzano personaggi di provenienza orientale che erano presenti anche alla corte estense. Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomo con strumento musicale e dama.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomo con strumento musicale e dama.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gentiluomo con strumento musicale e dama.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gatto, strumento musicale e grande varietà di abiti. I turbanti caratterizzano personaggi di provenienza orientale che erano presenti anche alla corte estense. Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con gatto, strumento musicale e grande varietà di abiti. I turbanti caratterizzano personaggi di provenienza orientale che erano presenti anche alla corte estense. Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con due giovani bellissime dame (la maggiore tiene in mano un liuto).Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con due giovani bellissime dame (la maggiore tiene in mano un liuto).Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con due giovani bellissime dame (la maggiore tiene in mano un liuto).Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con due giovani bellissime dame (la maggiore tiene in mano un liuto).Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con  bimbo e uno scimmiotto, tralci di vite e giovane con manto e berretto vermigli.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (og...

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con giovani dame, bimbo con al guinzaglio uno scimmiotto, tralci di vite e giovane con manto e berretto vermigli.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta, affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo: particolare con giovani dame, bimbo con al guinzaglio uno scimmiotto, tralci di vite e giovane con manto e berretto vermigli.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta: affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Ferrara, Palazzo Costabili o Palazzo di Ludovico il Moro (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale o di Spina), Aula Costabiliana o Sala del Tesoro, volta: affreschi cinquecenteschi  di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.Lungo i lati del soffitto un’ampia balconata da cui pendono tappeti orientali: una galleria di personaggi, molti dei quali con strumenti musicali, affacciati in maniera disinvolta a testimoniare con garbo e misura il loro amore per l’arte, la musica e la poesia. In una suggestiva scenografia, oltre la balconata si apre un cielo turchino, su cui è strutturato un gazebo con rami carichi di frutta e tralci sospesi, annodati alla balaustra. La sala è un hortus conclusus, un giardino segreto voluto dal padrone di casa per i suoi importanti ospiti. Al centro dell’apertura illusionistica sono un fastoso rosone in legno intagliato e dorato e una finta architettura che funge da copertura e al tempo stesso da decorazione. Tutt’intorno corre un fregio a grottesche entro cui compaiono medaglioni con scene mitologiche e storie dell’antica Roma.

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. I soggetti delle decorazioni sono tralci di vite, grappoli d'uva e cariatidi.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. I soggetti delle decorazioni sono tralci di vite, grappoli d'uva e cariatidi.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con tralci di vite e grappoli d'uva.

Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose r...

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. I soggetti delle decorazioni sono tralci di vite, grappoli d'uva e cariatidi.

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. Particolare della decorazione con cariatidi.

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Voghiera, Delizia di Belriguardo, una delle 19 prestigiose residenze, (chiamate delizie) degli Este, Sala delle Vigne: particolare del ciclo di affreschi ,  opera di Girolamo da Carpi, con aiuti di Dosso Dossi e Benvenuto Tisi da Garofalo, 1537. I soggetti delle decorazioni sono tralci di vite, grappoli d'uva e cariatidi.

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