Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.