Ghigo Roli fotografo


Bologna: Museo Civico Archeologico

Bologna: Museo Civico Archeologico .....

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  suppedaneo e coppia di modelli di piede con resti di scarpa.Dalla necropoli di via Belle Arti, tomba 142.Inv. SABAP 283131, 283138, 283142

Museo Civico Archeologico di Bologna: suppedaneo e coppia d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con piano circolare, suppedaneo e coppia di modelli di piede con resti di scarpa.Dalla necropoli di via Belle Arti, tomba 142.Inv. SABAP 283130, 283131, 283138, 283142

Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con piano circolare; dalla necropoli di via Belle Arti, tomba 142.Inv. SABAP 283130

Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con piattello in legno e nocciole; dalla necropoli di via Belle Arti, tomba 142.Inv. SABAP 283129

Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con piattello in legno e nocciole; dalla necropoli di via Belle Arti, tomba 142.Inv. SABAP 283129

Museo Civico Archeologico di Bologna: tavolino in legno con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di Benedetto XIV (a ds della finestra).Particolare con le insegne papali.

Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di B...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di Benedetto XIV (a ds della finestra).

Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di B...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di Benedetto XIV (a sx della finestra).

Museo Civico Archeologico di Bologna: mobile medagliere di B...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,collezione romana: tavoletta con lucerne fittili.

Museo Civico Archeologico di Bologna,collezione romana: tavo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,collezione romana: tavoletta con lucerne fittili.

Museo Civico Archeologico di Bologna,collezione romana: tavo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione romana: tavoletta con lucerne fittili.

Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione romana: tav...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe, in sughero.

Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe, in sughero.

Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe, in sughero.

Museo Civico Archeologico di Bologna: modellino di nuraghe,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenienti dalla collina di Hissarlik (Troia) e donate da Heinrich Schliemann.

Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenie...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenienti dalla collina di Hissarlik (Troia) e donate da Heinrich Schliemann.

Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenie...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  macine e pesi provenienti dalla collina di Hissarlik (Troia) e donate da Heinrich Schliemann.

Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi proveni...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenienti dalla collina di Hissarlik (Troia) e donate da Heinrich Schliemann.

Museo Civico Archeologico di Bologna: macine e pesi provenie...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: anellone in giadeite.Inv. 435

Museo Civico Archeologico di Bologna: anellone in giadeite.I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: anellone in giadeite.Inv. 435

Museo Civico Archeologico di Bologna: anellone in giadeite.I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, atrio: il togato di Maccaretolo (25 a.C. inv 19062).

Museo Civico Archeologico di Bologna, atrio: il togato di Ma...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con il togato di Maccaretolo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con il togato di Maccaretolo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, atrio: a sinistra  il busto di Nerone; a destra la Sfinge (da un monumento funebre di Borgo Panigale; prima metà del I sec.d. C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna, atrio: a sinistra il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con il busto di Nerone.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con la stele dei Cornelii e, a sinistra, il busto di Nerone.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con la stele dei Cornelii e, a sinistra, il busto di Nerone.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con il sarcofago di Beleius.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del Museo con il sarcofago di Beleius.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta dell'atrio del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: il sarcofago di Beleius.

Museo Civico Archeologico di Bologna: il sarcofago di Beleiu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile: calco della targa commemorativa delle terme romane, originale proveniente da Palazzo Albergati, via Saragozza, Bologna.

Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile: calco della t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile: particolare del fregio in terracotta.

Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile: particolare d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: il cortile del museo.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e bookshop del Museo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: area accoglienza e boo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: busto di Luigi Ferdinando Marsili, scienziato, geologo e botanico.

Museo Civico Archeologico di Bologna: busto di Luigi Ferdina...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: busto di Luigi Ferdinando Marsili, scienziato, geologo e botanico.

Museo Civico Archeologico di Bologna: busto di Luigi Ferdina...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: veduta dell'allestimento dei gioielli di Nino Migliori e tavoli in marmo (Mario Cucinella design).

Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: vedu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: veduta dell'allestimento dei gioielli di Nino Migliori e tavoli in marmo (Mario Cucinella design).

Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: vedu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: veduta dell'allestimento dei gioielli di Nino Migliori e tavoli in marmo (Mario Cucinella design).

Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: vedu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: veduta dell'allestimento dei gioielli di Nino Migliori e tavoli in marmo (Mario Cucinella design).

Museo Civico Archeologico di Bologna, la corte vetrata: vedu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: copia in gesso del Nettuno del Gianbologna.

Museo Civico Archeologico di Bologna: copia in gesso del Net...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: vista dell'ala del cortile con le lapidi provenienti dal Muro del Reno.

Museo Civico Archeologico di Bologna: vista dell'ala del cor...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tre cippi miliari.

Museo Civico Archeologico di Bologna: tre cippi miliari.

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Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile, arcata 7.D:  lapide dei servi augustei Graptus e Pistus.

Museo Civico Archeologico di Bologna, cortile, arcata 7.D:...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D con vera da pozzo e lapidi.

Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D con vera da pozzo e lapidi.

Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D con vera da pozzo e lapidi.

Museo Civico Archeologico di Bologna: cortile, arcata 7.D co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: l’arcata 5.4 del cortile con lapidi e calchi di iscrizioni graffite sulle pareti dell'acquedotto romano  (cortile, arcata 5.4). Originali provenienti dal cunicolo dell'acquedotto romano.

Museo Civico Archeologico di Bologna: l’arcata 5.4 del corti...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: l’arcata 5.4 del cortile con lapidi e calchi di iscrizioni graffite sulle pareti dell'acquedotto romano  (cortile, arcata 5.4). Originali provenienti dal cunicolo dell'acquedotto romano.

Museo Civico Archeologico di Bologna: l’arcata 5.4 del corti...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.Particolare con le insegne papali e la serratura “segreta” con chiave.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.Particolare con le insegne papali.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.Particolare con le insegne papali.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV.

Museo Civico Archeologico di Bologna: medagliere da viaggio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: vaso in serpentino verde.Inv. Rom 2517.

Museo Civico Archeologico di Bologna: vaso in serpentino ver...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di vasi in alabastro, pietra e diorite. Corredo proveniente da Saqqara.Inv. EG …

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di vasi i...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di vasi in alabastro, pietra e diorite. Corredo proveniente da Saqqara.Inv. EG …

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di vasi i...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: anello con mani intrecciate.Inv. 20089.

Museo Civico Archeologico di Bologna: anello con mani intrec...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: aureo di Augusto (verso).Inv. Num 30042

Museo Civico Archeologico di Bologna: aureo di Augusto (vers...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: aureo di Augusto (recto).Inv. Num 30042

Museo Civico Archeologico di Bologna: aureo di Augusto (rect...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di conii.

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di conii.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. 88123.

Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. 88123.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: conii.Inv.  88110, II, 10, 33 (in alto) e 86397, II.15, 6 (in basso).

Museo Civico Archeologico di Bologna: conii.Inv. 88110, II,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: conii.Inv.  88110, II, 10, 33 (in alto) e 86397, II.15, 6 (in basso).

Museo Civico Archeologico di Bologna: conii.Inv. 88110, II,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. NUM 86522.

Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. NUM 86522.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. NUM 86522.

Museo Civico Archeologico di Bologna: conio. Inv. NUM 86522.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa su piede in vetro ametista.Inv. 19488

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa su piede in vetr...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa su piede in vetro ametista.Inv. 19488

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa su piede in vetr...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa costolata in vetro giallo.Inv. 19487.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa costolata in vet...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco, provenienti da sotto la Torre degli Asinelli.Il cartellino dell’epoca riporta: “Dadi ritrovati nel 1783 in vicinanza della Torre degli Asinelli”.Inv.  20096

Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco, provenienti da sotto la Torre degli Asinelli.Inv.  20096

Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco, provenienti da sotto la Torre degli Asinelli.Inv.  20096

Museo Civico Archeologico di Bologna:minuscoli dadi da gioco...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:tipario (sigillo) romano in bronzo. Inv.  20033.

Museo Civico Archeologico di Bologna:tipario (sigillo) roman...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cinque lucerne romane da scavo.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cinque lucerne romane d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dalla necropoli Benacci, tomba 954, 310-290 ac.Inv. 18294.

Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dalla necropoli Benacci, tomba 954, 310-290 ac.Inv. 18294.

Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dalla necropoli Benacci, tomba 954, 310-290 ac.Inv. 18294.

Museo Civico Archeologico di Bologna:specchio in bronzo dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:due frammenti di antefissa con Artemide Persica Inv.  11758 e 11767.

Museo Civico Archeologico di Bologna:due frammenti di antefi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:anforetta Melenzani.Inv. 23805.L’anforetta Melenzani, proveniente dall’omonimo sepolcreto e databile attorno al 600 a.C. si caratterizza per la presenza di una lunga iscrizione di dono incisa a crudo, cioè prima della cottura del vaso, e redatta secondo le norme ortografiche dell’Etruria Settentrionale. Le circa 30 parole, talora intervallate dalla cosiddetta interpunzione verbale, ne fanno l’iscrizione più lunga di tutta l’Etruria padana. Nell’iscrizione, che procede da destra verso sinistra e presenta un andamento a spirale, sono ben identificabili il nome del vaso – zavenuza, cioè anforetta – il nome del destinatario del dono – Venu, indicato come possessore – e quello di una figura femminile, presumibilmente la moglie, che è associata nella donazione al marito. Seguono una serie di nomi lacunosi legati al verbo turuke, cioè donare, qui in una delle sue più antiche attestazioni. Il testo si chiude con la firma dell’artigiano che ha redatto l’iscrizione e plasmato il vaso: si tratta del primo di area padana di cui si conosca il nome, cioè Ana. L’anforetta Melenzani, di produzione tipicamente locale, con la sua iscrizione, costituisce uno straordinario documento dell’alto livello culturale raggiunto da Felsina allo scorcio del VII secolo a.C. Significativo è il contenuto stesso dell’iscrizione, nel quale si avverte chiaramente l’orgoglio dell’appartenenza ad una ristretta élite di principi, che doveva essere fortemente imperniata sul sistema maritale e indubbiamente l’unica in grado di commissionare un testo così lungo.

Museo Civico Archeologico di Bologna:anforetta Melenzani.Inv...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:anforetta Melenzani.Inv. 23805.L’anforetta Melenzani, proveniente dall’omonimo sepolcreto e databile attorno al 600 a.C. si caratterizza per la presenza di una lunga iscrizione di dono incisa a crudo, cioè prima della cottura del vaso, e redatta secondo le norme ortografiche dell’Etruria Settentrionale. Le circa 30 parole, talora intervallate dalla cosiddetta interpunzione verbale, ne fanno l’iscrizione più lunga di tutta l’Etruria padana. Nell’iscrizione, che procede da destra verso sinistra e presenta un andamento a spirale, sono ben identificabili il nome del vaso – zavenuza, cioè anforetta – il nome del destinatario del dono – Venu, indicato come possessore – e quello di una figura femminile, presumibilmente la moglie, che è associata nella donazione al marito. Seguono una serie di nomi lacunosi legati al verbo turuke, cioè donare, qui in una delle sue più antiche attestazioni. Il testo si chiude con la firma dell’artigiano che ha redatto l’iscrizione e plasmato il vaso: si tratta del primo di area padana di cui si conosca il nome, cioè Ana. L’anforetta Melenzani, di produzione tipicamente locale, con la sua iscrizione, costituisce uno straordinario documento dell’alto livello culturale raggiunto da Felsina allo scorcio del VII secolo a.C. Significativo è il contenuto stesso dell’iscrizione, nel quale si avverte chiaramente l’orgoglio dell’appartenenza ad una ristretta élite di principi, che doveva essere fortemente imperniata sul sistema maritale e indubbiamente l’unica in grado di commissionare un testo così lungo.

Museo Civico Archeologico di Bologna:anforetta Melenzani.Inv...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: elmo con paraguance, dalla tomba 85 di Monte Tamburino.Ambito etrusco-celtico.

Museo Civico Archeologico di Bologna: elmo con paraguance, d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: elmo con paraguance, dalla tomba 85 di Monte Tamburino.Ambito etrusco-celtico.

Museo Civico Archeologico di Bologna: elmo con paraguance, d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in bronzo con manico e anse configurate, dalla necropoli De Luca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in bronzo con m...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in bronzo con manico e anse configurate, dalla necropoli De Luca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in bronzo con m...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con ansa configurata da bronzetto di giovane nudo. Probabile artigianato etrusco di area meridionale. Dal corredo funerario dalla tomba di guerriero di Ceretolo di Casalecchio.Secondo quarto del III sec. a.C.

Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con a...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con ansa configurata da bronzetto di giovane nudo. Probabile artigianato etrusco di area meridionale. Dal corredo funerario dalla tomba di guerriero di Ceretolo di Casalecchio.Secondo quarto del III sec. a.C.

Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con a...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con ansa configurata da bronzetto di giovane nudo. Probabile artigianato etrusco di area meridionale. Dal corredo funerario dalla tomba di guerriero di Ceretolo di Casalecchio.Secondo quarto del III sec. a.C.

Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con a...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con ansa configurata da bronzetto di giovane nudo. Probabile artigianato etrusco di area meridionale. Dal corredo funerario dalla tomba di guerriero di Ceretolo di Casalecchio.Secondo quarto del III sec. a.C.

Museo Civico Archeologico di Bologna: brocca in bronzo con a...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  coppa con alto piede traforato.Inv. B 497.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa con alto piede...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  coppa con alto piede traforato.Inv. B 497.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppa con alto piede...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  kantharos attico con doppia protome. Dalla tomba 259 della necropoli della Certosa.  Inv. 17281.

Museo Civico Archeologico di Bologna: kantharos attico con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  kantharos attico con doppia protome. Dalla tomba 259 della necropoli della Certosa.  Inv. 17281.

Museo Civico Archeologico di Bologna: kantharos attico con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  kantharos attico con doppia protome. Dalla tomba 259 della necropoli della Certosa.  Inv. 17281.

Museo Civico Archeologico di Bologna: kantharos attico con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  kantharos attico con doppia protome. Dalla tomba 259 della necropoli della Certosa.  Inv. 17281.

Museo Civico Archeologico di Bologna: kantharos attico con...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  bracciale in bronzo con decorazioni ad esse in rilievo.Dalla tomba 114 della necropoli Benacci. Bronzo, fine IV - inizio III sec. a.C. Di provenienza celtica.Inv. 28094

Museo Civico Archeologico di Bologna: bracciale in bronzo c...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  bracciale in bronzo con decorazioni ad esse in rilievo.Dalla tomba 114 della necropoli Benacci. Bronzo, fine IV - inizio III sec. a.C. Di provenienza celtica.Inv. 28094

Museo Civico Archeologico di Bologna: bracciale in bronzo c...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana: urna cilindrica in pietra.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su due lati: lato B, cavaliere danza intorno al cratere.Dalla Certosa, tomba 319-320.Inv. Ducati 187

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su due lati: lato B, cavaliere danza intorno al cratere.Dalla Certosa, tomba 319-320.Inv. Ducati 187

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su due lati. Lato A: coppia maritale seduta e abbracciata.Dalla Certosa, tomba 319-320.Inv. Ducati 187

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su due lati. Lato A: coppia maritale seduta e abbracciata.Dalla Certosa, tomba 319-320.Inv. Ducati 187

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca, dalla Certosa, tomba 182.Raffigura una figura femminile che cammina verso sinistra racchiusa da due ramoscelli di edera.Inv DUCATI_174

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su tre registri; proveniente dalla Certosa, tomba 37.Particolare del secondo registro con scena di viaggio su carro Inv. Ducati_164

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su tre registri; proveniente dalla Certosa, tomba 37.Inv. Ducati_164

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su quattro registri. Questa stele di dimensioni monumentali, è decorata a bassorilievo su entrambi i lati.ll tema del passaggio del defunto dalla vita alla morte è descritto mediante due scene diverse, in cui compare sempre un demone alato, che, su un lato, “rapisce” il defunto portandolo per mano nell’Aldilà, sull’altro lo guida verso l'oltretomba su una biga trainata da cavalli alati.Questa seconda raffigurazione si inserisce in una delle tre fasce in cui è suddiviso uno dei lati della stele; nelle altre due fasce vi sono, in basso, una rappresentazione di giochi funebri, con un cavaliere etrusco armato che affronta un guerriero nudo con spada e scudo; in alto la lotta tra un serpente ed un ippocampo, animali fantastici che alludono al mondo ultraterreno.Provenienza: Bologna, necropoli della Certosa, tomba 89.Numero di inventario: Ducati 169

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su quattro registri. Questa stele di dimensioni monumentali, è decorata a bassorilievo su entrambi i lati.ll tema del passaggio del defunto dalla vita alla morte è descritto mediante due scene diverse, in cui compare sempre un demone alato, che, su un lato, “rapisce” il defunto portandolo per mano nell’Aldilà, sull’altro lo guida verso l'oltretomba su una biga trainata da cavalli alati.Questa seconda raffigurazione si inserisce in una delle tre fasce in cui è suddiviso uno dei lati della stele; nelle altre due fasce vi sono, in basso, una rappresentazione di giochi funebri, con un cavaliere etrusco armato che affronta un guerriero nudo con spada e scudo; in alto la lotta tra un serpente ed un ippocampo, animali fantastici che alludono al mondo ultraterreno.Provenienza: Bologna, necropoli della Certosa, tomba 89.Numero di inventario: Ducati 169

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su quattro registri. Questa stele di dimensioni monumentali, è decorata a bassorilievo su entrambi i lati.ll tema del passaggio del defunto dalla vita alla morte è descritto mediante due scene diverse, in cui compare sempre un demone alato, che, su un lato, “rapisce” il defunto portandolo per mano nell’Aldilà, sull’altro lo guida verso l'oltretomba su una biga trainata da cavalli alati.Questa seconda raffigurazione si inserisce in una delle tre fasce in cui è suddiviso uno dei lati della stele; nelle altre due fasce vi sono, in basso, una rappresentazione di giochi funebri, con un cavaliere etrusco armato che affronta un guerriero nudo con spada e scudo; in alto la lotta tra un serpente ed un ippocampo, animali fantastici che alludono al mondo ultraterreno.Provenienza: Bologna, necropoli della Certosa, tomba 89.Numero di inventario: Ducati 169

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su quattro registri. Questa stele di dimensioni monumentali, è decorata a bassorilievo su entrambi i lati.ll tema del passaggio del defunto dalla vita alla morte è descritto mediante due scene diverse, in cui compare sempre un demone alato, che, su un lato, “rapisce” il defunto portandolo per mano nell’Aldilà, sull’altro lo guida verso l'oltretomba su una biga trainata da cavalli alati.Questa seconda raffigurazione si inserisce in una delle tre fasce in cui è suddiviso uno dei lati della stele; nelle altre due fasce vi sono, in basso, una rappresentazione di giochi funebri, con un cavaliere etrusco armato che affronta un guerriero nudo con spada e scudo; in alto la lotta tra un serpente ed un ippocampo, animali fantastici che alludono al mondo ultraterreno.Provenienza: Bologna, necropoli della Certosa, tomba 89.Numero di inventario: Ducati 169

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Sul lato B campeggia una grande imbarcazione che solca le onde del mare. Il parallelismo tra i due lati rafforza il concetto del tragitto verso un mondo altro, svolto sia per mare che per terra.Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Sul lato B campeggia una grande imbarcazione che solca le onde del mare. Il parallelismo tra i due lati rafforza il concetto del tragitto verso un mondo altro, svolto sia per mare che per terra.Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Sul lato B campeggia una grande imbarcazione che solca le onde del mare. Il parallelismo tra i due lati rafforza il concetto del tragitto verso un mondo altro, svolto sia per mare che per terra.Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Sul lato B campeggia una grande imbarcazione che solca le onde del mare. Il parallelismo tra i due lati rafforza il concetto del tragitto verso un mondo altro, svolto sia per mare che per terra.Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Sul lato B campeggia una grande imbarcazione che solca le onde del mare. Il parallelismo tra i due lati rafforza il concetto del tragitto verso un mondo altro, svolto sia per mare che per terra.Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. È decorata su entrambi i lati. L’iscrizione [mi] suthi veluś [k]aiknaś, riportata a rilievo, è tradotta come “io sono la tomba di Vel Kaikna”. Il lato A è diviso in quattro zone, delimitate tra loro da quattro grossi listelli, racchiuse da una cornice ora poco leggibile. Si notano il viaggio verso l’aldilà del defunto su una quadriga trainata da cavalli alati e scene di giochi atletici. Il listello più basso, che separa la zona figurata dalla base per l’infissione è decorato da foglie d’edera alternate ad elementi ovoidali. Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. È decorata su entrambi i lati. L’iscrizione [mi] suthi veluś [k]aiknaś, riportata a rilievo, è tradotta come “io sono la tomba di Vel Kaikna”. Il lato A è diviso in quattro zone, delimitate tra loro da quattro grossi listelli, racchiuse da una cornice ora poco leggibile. Si notano il viaggio verso l’aldilà del defunto su una quadriga trainata da cavalli alati e scene di giochi atletici. Il listello più basso, che separa la zona figurata dalla base per l’infissione è decorato da foglie d’edera alternate ad elementi ovoidali. Ultimi decenni del V secolo a.C.Inventario: Ducati 010

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca figurata e iscritta, dal sepolcreto dei Giardini Margherita.Nella zona inferiore sono rappresentate scene ginniche mentre in quella mediana una scena di combattimento.Sul listello superiore è presente una iscrizione.Inv. Ducati 015.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cippo con iscrizione, da Monteacuto Ragazza.Inventario 27850

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cippo con iscrizione,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cippo con iscrizione, da Monteacuto Ragazza.Inventario 27850

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cippo con iscrizione,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca dal sepolcreto Tamburini, con cornice a onde; lato B:  è raffigurato un cavaliere che procede verso sinistra.Inv. DUCATI_130

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca dal sepolcreto Tamburini, con cornice a onde; lato A:  è raffigurato il combattimento tra un cavaliere e un mostro anguiforme.Inv. DUCATI_130

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca, proveniente dal sepolcreto De Luca, tomba 157.Stele di forma tondeggiante decorata su un solo lato, ad unico registro. Vi è raffigurata una grande porta di tipo “dorico” con architrave rettilineo sporgente ai lati e cornice a doppio cordone.Inv. Ducati 132.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca, proveniente dal sepolcreto Tamburini.Lato B: vi sono raffigurati una figura femminile e una maschile seduta di fronte ad un elemento a colonnetta.Inv. Ducati 002.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca, proveniente dal sepolcreto Tamburini.Lato A: vi sono raffigurati i giochi celebrati in onore di un defunto, e il viaggio del defunto su una triga alata.Inv. Ducati 002.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca con scena di viaggio su carro.Inv. Ducati 047

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato B. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C. Un lato della stele mostra la tipica rappresentazione della donna nobile sposata che solleva una mano verso una foglia di edera, la quale esce dalla cornice decorata con triangoli alterni. Questa è una pianta legata al culto del dio Dioniso, l’etrusco Fufluns. Si sottolinea così lo status sociale della defunta e la sua adesione ai culti dionisiaci.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato B. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C. Un lato della stele mostra la tipica rappresentazione della donna nobile sposata che solleva una mano verso una foglia di edera, la quale esce dalla cornice decorata con triangoli alterni. Questa è una pianta legata al culto del dio Dioniso, l’etrusco Fufluns. Si sottolinea così lo status sociale della defunta e la sua adesione ai culti dionisiaci.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare di metopa nello spessore: Donna su delfino.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare  di metopa nello spessore:  Donna con giglio (?).inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare  di metopa nello spessore: Donna ammantata con spada.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare con montaggio di metope nello spessore: 4. Donna ammantata con spada; 5. Donna con giglio (?); 6. Donna su delfino.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare di metopa: 3. Dedalo.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare di metopa nello spessore: Circe con due compagni di Ulisse, in parte già trasformati in maiali.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare di metopa nello spessore: 1. Scilla.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore; proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita. Particolare con montaggio di metope nello spessore: 1. Scilla; 2. Circe con due compagni di Ulisse, in parte già trasformati in maiali; 3. Dedalo.inv. DUCATI_012

Museo Civico Archeologico di Bologna:Stele funeraria etrusca...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato A. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C.  Questo lato lato è occupato dal tema del passaggio di status, cioè la morte, reso attraverso l’espediente del viaggio su carro della defunta. Sotto è raffigurato un personaggio maschile nudo che si getta su una spada, riconosciuto come l’eroe omerico Aiace Telamonio. Sulla stele è presente un’iscrizione che, in alcuni punti, è di difficile lettura. Si riesce a distinguere il prenome, Rakvi, e il gentilizio, Satlnei, della donna. È importante sottolineare che si tratterebbe dell’unico caso attestato in tutta Bologna. La seconda parte è molto dibattuta dalla critica ma sembra collegarsi alla raffigurazione di Aiace Telamonio. Infatti, le lettere leggibili sembrano comporre le parole aivas telmuns. Attraverso le informazioni grammaticali in nostro possesso, si è pensato che venga evocato un rapporto genealogico della defunta con l’eroe.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato A. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C.  Questo lato lato è occupato dal tema del passaggio di status, cioè la morte, reso attraverso l’espediente del viaggio su carro della defunta. Sotto è raffigurato un personaggio maschile nudo che si getta su una spada, riconosciuto come l’eroe omerico Aiace Telamonio. Sulla stele è presente un’iscrizione che, in alcuni punti, è di difficile lettura. Si riesce a distinguere il prenome, Rakvi, e il gentilizio, Satlnei, della donna. È importante sottolineare che si tratterebbe dell’unico caso attestato in tutta Bologna. La seconda parte è molto dibattuta dalla critica ma sembra collegarsi alla raffigurazione di Aiace Telamonio. Infatti, le lettere leggibili sembrano comporre le parole aivas telmuns. Attraverso le informazioni grammaticali in nostro possesso, si è pensato che venga evocato un rapporto genealogico della defunta con l’eroe.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato A. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C.  Questo lato è occupato dal tema del passaggio di status, cioè la morte, reso attraverso l’espediente del viaggio su carro della defunta. Sotto è raffigurato un personaggio maschile nudo che si getta su una spada, riconosciuto come l’eroe omerico Aiace Telamonio. Sulla stele è presente un’iscrizione che, in alcuni punti, è di difficile lettura. Si riesce a distinguere il prenome, Rakvi, e il gentilizio, Satlnei, della donna. È importante sottolineare che si tratterebbe dell’unico caso attestato in tutta Bologna. La seconda parte è molto dibattuta dalla critica ma sembra collegarsi alla raffigurazione di Aiace Telamonio. Infatti, le lettere leggibili sembrano comporre le parole aivas telmuns. Attraverso le informazioni grammaticali in nostro possesso, si è pensato che venga evocato un rapporto genealogico della defunta con l’eroe.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusca decorata su entrambi i lati e nello spessore, lato A. Proveniente dal sepolcreto dei Giardini Margherita.inv. DUCATI_012Una donna dalla stirpe eroica. La stele Ducati 12, o di Rakvi Satlnei, è stata ritrovata presso la necropoli dei Giardini Margherita, collocata a ovest della città antica, ed è datata attorno al 400 a.C.  Questo lato è occupato dal tema del passaggio di status, cioè la morte, reso attraverso l’espediente del viaggio su carro della defunta. Sotto è raffigurato un personaggio maschile nudo che si getta su una spada, riconosciuto come l’eroe omerico Aiace Telamonio. Sulla stele è presente un’iscrizione che, in alcuni punti, è di difficile lettura. Si riesce a distinguere il prenome, Rakvi, e il gentilizio, Satlnei, della donna. È importante sottolineare che si tratterebbe dell’unico caso attestato in tutta Bologna. La seconda parte è molto dibattuta dalla critica ma sembra collegarsi alla raffigurazione di Aiace Telamonio. Infatti, le lettere leggibili sembrano comporre le parole aivas telmuns. Attraverso le informazioni grammaticali in nostro possesso, si è pensato che venga evocato un rapporto genealogico della defunta con l’eroe.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele funeraria etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala delle sculture romane e della sala di collezione romana dall'alto. In basso: statue della gipsoteca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala V: l’Atena Lemnia.Inv. G_1061Capolavoro della Collezione Palagi è la testa di Atena in marmo pentelico, copia d’epoca romana della perduta scultura bronzea a figura intera della dea, commissionata a Fidia, tra il 451 e il 447 a.C., da un gruppo di cittadini ateniesi in procinto di fondare una colonia sull'isola egea di Lemnos.La statua, detta per questo motivo “Lemnia”, fu posta sull’Acropoli di Atene con la funzione di ex-voto, per ottenere la protezione della dea, "patrona" della città, durante la creazione della nuova colonia.La grande novità della scultura fu la scelta da parte di Fidia di raffigurare Atena, solitamente presentata in armi e pronta al combattimento, in atteggiamento pacifico, stante, vestita di tunica e mantello, appoggiata alla lancia e con l'elmo nella mano destra. L'opera non è giunta fino a noi: è tuttavia possibile ricostruirne l'aspetto grazie ad alcune repliche di età romana, che riproducono soprattutto la testa della dea.Tra queste, la migliore per accuratezza e fedeltà all'originale è certamente questa testa, attribuita ad uno scultore greco attivo in età augustea (fine del I sec. a.C.- inizi del I sec. d.C.). L'autore è infatti riuscito felicemente a riprodurre la concezione e l'idea dell'opera originale, traducendole in un materiale, il marmo pentelico, a lui certamente più congeniale del bronzo della statua fidiaca.

Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala V: l’Atena Lemnia.Inv. G_1061Capolavoro della Collezione Palagi è la testa di Atena in marmo pentelico, copia d’epoca romana della perduta scultura bronzea a figura intera della dea, commissionata a Fidia, tra il 451 e il 447 a.C., da un gruppo di cittadini ateniesi in procinto di fondare una colonia sull'isola egea di Lemnos.La statua, detta per questo motivo “Lemnia”, fu posta sull’Acropoli di Atene con la funzione di ex-voto, per ottenere la protezione della dea, "patrona" della città, durante la creazione della nuova colonia.La grande novità della scultura fu la scelta da parte di Fidia di raffigurare Atena, solitamente presentata in armi e pronta al combattimento, in atteggiamento pacifico, stante, vestita di tunica e mantello, appoggiata alla lancia e con l'elmo nella mano destra. L'opera non è giunta fino a noi: è tuttavia possibile ricostruirne l'aspetto grazie ad alcune repliche di età romana, che riproducono soprattutto la testa della dea.Tra queste, la migliore per accuratezza e fedeltà all'originale è certamente questa testa, attribuita ad uno scultore greco attivo in età augustea (fine del I sec. a.C.- inizi del I sec. d.C.). L'autore è infatti riuscito felicemente a riprodurre la concezione e l'idea dell'opera originale, traducendole in un materiale, il marmo pentelico, a lui certamente più congeniale del bronzo della statua fidiaca.

Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala V: l’Atena Lemnia.Inv. G_1061Capolavoro della Collezione Palagi è la testa di Atena in marmo pentelico, copia d’epoca romana della perduta scultura bronzea a figura intera della dea, commissionata a Fidia, tra il 451 e il 447 a.C., da un gruppo di cittadini ateniesi in procinto di fondare una colonia sull'isola egea di Lemnos.La statua, detta per questo motivo “Lemnia”, fu posta sull’Acropoli di Atene con la funzione di ex-voto, per ottenere la protezione della dea, "patrona" della città, durante la creazione della nuova colonia.La grande novità della scultura fu la scelta da parte di Fidia di raffigurare Atena, solitamente presentata in armi e pronta al combattimento, in atteggiamento pacifico, stante, vestita di tunica e mantello, appoggiata alla lancia e con l'elmo nella mano destra. L'opera non è giunta fino a noi: è tuttavia possibile ricostruirne l'aspetto grazie ad alcune repliche di età romana, che riproducono soprattutto la testa della dea.Tra queste, la migliore per accuratezza e fedeltà all'originale è certamente questa testa, attribuita ad uno scultore greco attivo in età augustea (fine del I sec. a.C.- inizi del I sec. d.C.). L'autore è infatti riuscito felicemente a riprodurre la concezione e l'idea dell'opera originale, traducendole in un materiale, il marmo pentelico, a lui certamente più congeniale del bronzo della statua fidiaca.

Museo Civico Archeologico di Bologna, collezione greca, sala...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pistrinum (panificio); rilievo frammentario, proveniente dalla collezione Marsili. Vi sono raffigurate le attività svolte in un panificio.Particolare della macinatura del grano con mola a trazione animale. Inv ROM 1872

Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pistrinum (panificio); rilievo frammentario, proveniente dalla collezione Marsili. Vi sono raffigurate le attività svolte in un panificio.Particolare della macinatura del grano con mola a trazione animale e cottura del pane. Inv ROM 1872

Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pistrinum (panificio); rilievo frammentario, proveniente dalla collezione Marsili. Vi sono raffigurate le attività svolte in un panificio.Particolare dell’impasto del pane. Inv ROM 1872

Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pistrinum (panificio); rilievo frammentario, proveniente dalla collezione Marsili. Vi sono raffigurate le attività svolte in un panificio: macinatura del grano, insaccatura della farina, impasto e cottura del pane. Inv ROM 1872

Museo Civico Archeologico di Bologna:rilievo con scena di pi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Afrodite accovacciata.Inv. ROM 1924

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Afro...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Afrodite accovacciata.Inv. ROM 1924

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Afro...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana: veduta della sala con pavimenti musivi.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana: veduta della sala con pavimenti musivi.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Bologna romana...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo policromo da Via dei Mille - Via del Porto (Area del Seminario), con testa di Medusa.Inv. 19001Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo polic...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo policromo da Via dei Mille - Via del Porto (Area del Seminario), con testa di Medusa.Inv. 19001Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo polic...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo policromo da Via dei Mille - Via del Porto (Area del Seminario), con testa di Medusa.Inv. 19001

Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo polic...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo policromo dalla Villa della Beverara.Inv. 19000Particolare.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo policromo dalla Villa della Beverara.Inv. 19000

Museo Civico Archeologico di Bologna: pavimento musivo polic...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimento del corredo della tomba 85 dalla necropoli Lippi di Verucchio, uno dei centri Etruschi di maggiore importanza della regione.Tra i materiali di corredo (deposti assieme alle ceneri di un ricco aristocratico) spicca l'imponente trono in legno, decorato ad intaglio, databile al VII secolo a.C., con poggiapiedi. E' il segno più evidente che il defunto avesse rango altissimo.Oltre al trono si segnalano, sempre appartenenti allo stesso corredo, i tre tavolini che ospitavano il vasellame in ceramica contenente le offerte di cibo per il defunto. Tra i cibi è ancora possibile riconoscere uva, nocciole, carne e pesce. A lato del trono vi è un grande elmo in bronzo e vimini, mentre una fibula in bronzo rivestita di preziosa ambra apparteneva all'ornanento personale del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimen...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimento del corredo della tomba 85 dalla necropoli Lippi di Verucchio, uno dei centri Etruschi di maggiore importanza della regione.Tra i materiali di corredo (deposti assieme alle ceneri di un ricco aristocratico) spicca l'imponente trono in legno, decorato ad intaglio, databile al VII secolo a.C., con poggiapiedi. E' il segno più evidente che il defunto avesse rango altissimo.Oltre al trono si segnalano, sempre appartenenti allo stesso corredo, i tre tavolini che ospitavano il vasellame in ceramica contenente le offerte di cibo per il defunto. Tra i cibi è ancora possibile riconoscere uva, nocciole, carne e pesce. A lato del trono vi è un grande elmo in bronzo e vimini, mentre una fibula in bronzo rivestita di preziosa ambra apparteneva all'ornanento personale del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimen...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimento del corredo della tomba 85 dalla necropoli Lippi di Verucchio, uno dei centri Etruschi di maggiore importanza della regione.Tra i materiali di corredo (deposti assieme alle ceneri di un ricco aristocratico) spicca l'imponente trono in legno, decorato ad intaglio, databile al VII secolo a.C., con poggiapiedi. E' il segno più evidente che il defunto avesse rango altissimo.Oltre al trono si segnalano, sempre appartenenti allo stesso corredo, i tre tavolini che ospitavano il vasellame in ceramica contenente le offerte di cibo per il defunto. Tra i cibi è ancora possibile riconoscere uva, nocciole, carne e pesce. A lato del trono vi è un grande elmo in bronzo e vimini, mentre una fibula in bronzo rivestita di preziosa ambra apparteneva all'ornanento personale del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimen...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimento del corredo della tomba 85 dalla necropoli Lippi di Verucchio, uno dei centri Etruschi di maggiore importanza della regione.Tra i materiali di corredo (deposti assieme alle ceneri di un ricco aristocratico) spicca l'imponente trono in legno, decorato ad intaglio, databile al VII secolo a.C., con poggiapiedi. E' il segno più evidente che il defunto avesse rango altissimo.Oltre al trono si segnalano, sempre appartenenti allo stesso corredo, i tre tavolini che ospitavano il vasellame in ceramica contenente le offerte di cibo per il defunto. Tra i cibi è ancora possibile riconoscere uva, nocciole, carne e pesce. A lato del trono vi è un grande elmo in bronzo e vimini, mentre una fibula in bronzo rivestita di preziosa ambra apparteneva all'ornanento personale del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sala III: l’allestimen...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della gipsoteca.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della gipsoteca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: la collezione romana e la raccolta delle sculture greco-romane.

Museo Civico Archeologico di Bologna: la collezione romana e...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della collezione etrusco-italica.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della collezione greca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della collezione greca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della collezione greca.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala della collezione romana.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sala dell...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: amigdale.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca: il ripostiglio di San Francesco.Risalente al VII secolo a.C. é il più importante deposito dell’Età del Ferro in Italia. Fu rinvenuto nei pressi dell’attuale Basilica di San Francesco  e consisteva in un massiccio vaso di terracotta (dolio) contenente 14.841 oggetti metallici, tra interi e frammentari, testimonianza preziosa della vita e delle attività della comunità etrusca di Felsina, antico nome della città di Bologna.Inizialmente, é stato considerato come una riserva di metallo destinata a una fonderia, occultata agli inizi del VII secolo a.C. Tuttavia, recenti studi hanno considerato il ripostiglio come un possibile tesoro pubblico, forse deposto ritualmente in un’occasione speciale.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca: calco della sepoltura di due cavalli da via Belle Arti. Probabilmente sacrificati durante un rito funebre, portano ancora i morsi in bronzo e una punta di lancia.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca: calco della sepoltura di due cavalli da via Belle Arti. Probabilmente sacrificati durante un rito funebre, portano ancora i morsi in bronzo e una punta di lancia.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (veduta della sala 101).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (veduta della sala 101).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (veduta della sala 101).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (veduta della sala 101).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca:  la tomba grande dei Giardini Margherita, busto di Edoardo Brizio e lapide commemorativa.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca: le necropoli (cippi sferici e corredo della tomba Certosa 27).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (sala 101).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusca, le necropoli (sala 102).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Bologna etrusc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione etrusca: l’abitato.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione etrusca: l’abi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: amigdale.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: bifacciali del paleolitico superiore, acheuleano.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: industrie su ciottolo, paleolitico superiore.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: amigdale.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: materiali del Paleolitico Medio.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  Sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: urne cinerarie dalla necropoli terramaricola di Pragatto, Crespellano (BO).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  Sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”: materiali dalla Grotta del Farneto e dalla grotta Serafino Calindri.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione “Bologna e il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della Sezione “Bologna e il suo territorio nella preistoria”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della Sezione “...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  bacile. Inv. 18770.

Museo Civico Archeologico di Bologna: bacile. Inv. 18770.

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Museo Civico Archeologico di Bologna: anforetta in ceramica grigia.Inv.

Museo Civico Archeologico di Bologna: anforetta in ceramica...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cratere a volute in ceramica grigia.Inv. 18970.

Museo Civico Archeologico di Bologna: cratere a volute in ce...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in ceramica. Inv. 13199.

Museo Civico Archeologico di Bologna: situla in ceramica. In...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse.Inv. 20100. Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse.Inv. 20100. Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse.Inv. 20100. Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse.Inv. 20100.

Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse.Inv. 20100.

Museo Civico Archeologico di Bologna: hydria a figure rosse....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dalla tomba 103 della necropoli De Luca.Al centro è la cista in bronzo inventario 16537. La cista era originariamente costituita da un corpo di legno rivestito di cuoio, non conservato in originale ma ricostruito, sul quale era montata una lamina traforata di bronzo.Il contenitore è decorato con elementi di bronzo: i piedi sono a forma di zampe di leone, a metà dell'altezza del corpo sono inserite delle piccole teste di ariete e sul coperchio la presa è costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.Nella cista la donna etrusca riponeva i propri oggetti da toilette: l'alàbastron, cioè il contenitore per olii profumati, il pettine in osso e lo specchio di bronzo, le pinzette e gli altri materiali per la cura del corpo.Metà del V secolo a.C. Inv. 16537.Particolare di uno dei piedi a forma di zampa di leone.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dalla tomba 103 della necropoli De Luca.Al centro è la cista in bronzo inventario 16537. La cista era originariamente costituita da un corpo di legno rivestito di cuoio, non conservato in originale ma ricostruito, sul quale era montata una lamina traforata di bronzo.Il contenitore è decorato con elementi di bronzo: i piedi sono a forma di zampe di leone, a metà dell'altezza del corpo sono inserite delle piccole teste di ariete e sul coperchio la presa è costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.Nella cista la donna etrusca riponeva i propri oggetti da toilette: l'alàbastron, cioè il contenitore per olii profumati, il pettine in osso e lo specchio di bronzo, le pinzette e gli altri materiali per la cura del corpo.Metà del V secolo a.C. Inv. 16537.Particolare del coperchio con la presa  costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dalla tomba 103 della necropoli De Luca.Al centro è la cista in bronzo inventario 16537. La cista era originariamente costituita da un corpo di legno rivestito di cuoio, non conservato in originale ma ricostruito, sul quale era montata una lamina traforata di bronzo.Il contenitore è decorato con elementi di bronzo: i piedi sono a forma di zampe di leone, a metà dell'altezza del corpo sono inserite delle piccole teste di ariete e sul coperchio la presa è costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.Nella cista la donna etrusca riponeva i propri oggetti da toilette: l'alàbastron, cioè il contenitore per olii profumati, il pettine in osso e lo specchio di bronzo, le pinzette e gli altri materiali per la cura del corpo.Metà del V secolo a.C. Inv. 16537.Particolare del coperchio con la presa  costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dalla tomba 103 della necropoli De Luca.Al centro è la cista in bronzo inventario 16537. La cista era originariamente costituita da un corpo di legno rivestito di cuoio, non conservato in originale ma ricostruito, sul quale era montata una lamina traforata di bronzo.Il contenitore è decorato con elementi di bronzo: i piedi sono a forma di zampe di leone, a metà dell'altezza del corpo sono inserite delle piccole teste di ariete e sul coperchio la presa è costituita da una piccola e graziosa figura di atleta che esegue il ponte.Nella cista la donna etrusca riponeva i propri oggetti da toilette: l'alàbastron, cioè il contenitore per olii profumati, il pettine in osso e lo specchio di bronzo, le pinzette e gli altri materiali per la cura del corpo.Metà del V secolo a.C. Inv. 16537.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti agricoli in corno  dalla terramare di Montirone (Sant’ Agata Bolognese).

Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti agricoli in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti in osso dalla terramare di Montirone (Sant’ Agata Bolognese).

Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti in osso dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti in osso dalla terramare di Montirone (Sant’ Agata Bolognese).

Museo Civico Archeologico di Bologna: strumenti in osso dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: placchette in osso Dal sepolcreto De Luca.Inv. 18902 e 18903.

Museo Civico Archeologico di Bologna: placchette in osso Dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: elementi in avorio dal sepolcreto De Luca.Inv. 29255.

Museo Civico Archeologico di Bologna: elementi in avorio dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: specchio in bronzo, dalla necropoli Arnoaldi, tomba 104.Gli specchi etruschi sono costituiti da un disco di bronzo ben lucidato sul lato destinato a riflettere l'immagine e spesso decorato sul retro con incisioni, o più raramente con rilievi, che rappresentano scene di toilette o figure mitologiche.Questo esemplare, proviene da una ricca tomba femminile purtroppo giunta a noi già saccheggiata, forse in epoca romana.La decorazione è realizzata su entrambe le facce: sul lato riflettente sono incise una palmetta, in basso, e due fasce concentriche, lungo il bordo; sul retro dello specchio è raffigurato un guerriero vestito con tunica e calzari a punta, e con elmo a calotta, intento a suonare il corno. Ai lati del guerriero sono raffigurati due mostri di natura fantastica.Lo specchio è considerato di tipo etrusco e di produzione bolognese, poi istoriato da un artista di area veneto-alpina, ispirato alle raffigurazioni tipiche dell'"arte delle situle".Prima metà del V secolo a.C.Inventario: 16291.

Museo Civico Archeologico di Bologna: specchio in bronzo, da...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: specchio in bronzo, dalla necropoli Arnoaldi, tomba 104.Gli specchi etruschi sono costituiti da un disco di bronzo ben lucidato sul lato destinato a riflettere l'immagine e spesso decorato sul retro con incisioni, o più raramente con rilievi, che rappresentano scene di toilette o figure mitologiche.Questo esemplare, proviene da una ricca tomba femminile purtroppo giunta a noi già saccheggiata, forse in epoca romana.La decorazione è realizzata su entrambe le facce: sul lato riflettente sono incise una palmetta, in basso, e due fasce concentriche, lungo il bordo; sul retro dello specchio è raffigurato un guerriero vestito con tunica e calzari a punta, e con elmo a calotta, intento a suonare il corno. Ai lati del guerriero sono raffigurati due mostri di natura fantastica.Lo specchio è considerato di tipo etrusco e di produzione bolognese, poi istoriato da un artista di area veneto-alpina, ispirato alle raffigurazioni tipiche dell'"arte delle situle".Prima metà del V secolo a.C.Inventario: 16291.

Museo Civico Archeologico di Bologna: specchio in bronzo, da...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione “Velthur”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione “Velthur”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione “Velthur”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: ciotola con iscrizione...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo.Inv.  68191

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo.Inv....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: figura teriomorfa in terracotta da corredo e altre tre figure di animali, dal corredo funerario della tomba di Villa Cassarini.Inv. SBAER 10920

Museo Civico Archeologico di Bologna: figura teriomorfa in t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coppia di fibule ad arco ribassato ingrossato in bronzo e  piccola ruota in terracotta;  Bronzo Finale Ferro 1. inv. SBAER 10890.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coppia di fibule ad ar...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sopraelevazione a corna cave e stampiglie, dal corredo funerario della tomba di Villa Cassarini.Inv.  SABAPBo 10852

Museo Civico Archeologico di Bologna: sopraelevazione a corn...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  collana con vaghi in ambra e vetro e pendaglio configurato in ambra, dalla tomba 350 del sepolcreto della Certosa.Inv.  28958 e 28967

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con vaghi in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  collana con vaghi in ambra e vetro e pendaglio configurato in ambra, dalla tomba 350 del sepolcreto della Certosa.Inv.  28958 e 28967

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con vaghi in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro blu e dorato con “venator” (scena di caccia).Inv. PCR_005

Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro bl...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: dischi in lamina d'oro dalla Capanna degli Ori, insediamento di Borgo Panigale.Inv. SABAPBo 1756

Museo Civico Archeologico di Bologna: dischi in lamina d'oro...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:spillone in oro del corredo funerario della tomba 14 dei giardini Margherita. Inv. GM 14.

Museo Civico Archeologico di Bologna:spillone in oro del cor...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: fibule, armille e spillone in oro dalla tomba 14, sepolcreto dei Giardini Margherita.

Museo Civico Archeologico di Bologna: fibule, armille e spil...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:esemplificazione di fibule anche in corso di lavorazione dal ripostiglio di San Francesco.

Museo Civico Archeologico di Bologna:esemplificazione di fib...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:materiali sardi in bronzo dal ripostiglio di San Francesco.

Museo Civico Archeologico di Bologna:materiali sardi in bron...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:elementi di carro in ferro del corredo dalla tomba 7, del sepolcreto Cortesi.

Museo Civico Archeologico di Bologna:elementi di carro in fe...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:coppia di morsi da cavallo in ferro  del corredo dalla tomba 7, del sepolcreto Cortesi.

Museo Civico Archeologico di Bologna:coppia di morsi da cava...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:strumenti in ferro del corredo dalla tomba 7, del sepolcreto Cortesi.

Museo Civico Archeologico di Bologna:strumenti in ferro del...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:elementi del corredo dalla tomba 7, del sepolcreto Cortesi.

Museo Civico Archeologico di Bologna:elementi del corredo da...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Inv.  xxx: due tintinnabula in terracotta. Da Villanova, scavi Gozzadini?

Museo Civico Archeologico di Bologna:Inv. xxx: due tintinna...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Inv.  xxx: due tintinnabula in terracotta. Da Villanova, scavi Gozzadini?

Museo Civico Archeologico di Bologna:Inv. xxx: due tintinna...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:schegge e nuclei tecnica Levallois.  Da Pizzocalvo Podere Due Pozzi.Inv. 9565, 9567, 9559 + un altro oggetto

Museo Civico Archeologico di Bologna:schegge e nuclei tecnic...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:quattro asce in bronzo dal ripostiglio di  Savignano sul Panaro.Inv. IT_0542; IT_0543; IT_0544; IT_0545.

Museo Civico Archeologico di Bologna:quattro asce in bronzo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:unguentario a forma di anforetta (amphoriskos) in pasta di vetro policroma; fine VI sec a.C. - inizi del II. Dal sepolcreto De Luca, tomba 30; Inv. 16556

Museo Civico Archeologico di Bologna:unguentario a forma di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:unguentario a forma di anforetta (amphoriskos) in pasta di vetro policroma; fine VI sec a.C. - inizi del II. Dal sepolcreto De Luca, tomba 30; Inv. 16556

Museo Civico Archeologico di Bologna:unguentario a forma di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: ossuario decorato a stampiglia, dal sepolcreto Arnoaldi; Inv.  26210.

Museo Civico Archeologico di Bologna: ossuario decorato a st...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: ossuario decorato a stampiglia, dal sepolcreto Arnoaldi; Inv.  26210.

Museo Civico Archeologico di Bologna: ossuario decorato a st...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico: Borea rapisce Orizia; dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca. Inv. 16571.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico: Borea rapisce Orizia; dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca. Inv. 16571.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico: Borea rapisce Orizia; dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca. Inv. 16571.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico: Borea rapisce Orizia; dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca. Inv. 16571.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico: Borea rapisce Orizia; dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca. Inv. 16571.

Museo Civico Archeologico di Bologna:cratere a volute attico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:due grandi crateri a figure rosse dal corredo funerario della tomba 73, sepolcreto De Luca.

Museo Civico Archeologico di Bologna:due grandi crateri a fi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:composizione esemplificativa della varietà di produzioni di ceramica di importazione.

Museo Civico Archeologico di Bologna:composizione esemplific...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure nere con scena di komos.Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80; Inv.  17834.

Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure ne...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure nere con scena di komos.Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80; Inv.  17834.

Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure ne...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure nere con scena di komos.Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80; Inv.  17834.

Museo Civico Archeologico di Bologna:olpe attica a figure ne...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto di fabbricazione attica a figure nere, con coperchio. Herakles, accompagnato da Hebe,fa il suo ingresso in Olimpo accolto da Athena, Hermes e Dioniso. Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80. Inv. 17832.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  corredo funebre dalla tomba 80 della necropoli Arnoaldi (anfora inv. 17832).

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funebre dalla...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla tomba 52 della necropoli della Certosa.

Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla tomba 52 della necropoli della Certosa.

Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla tomba 52 della necropoli della Certosa.

Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla tomba 52 della necropoli della Certosa (anfora inv. 28532).

Museo Civico Archeologico di Bologna:corredo funebre dalla t...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:anfora attica a figure nere con coperchio: Guerriero con quadriga.Dal sepolcreto della Certosa, tomba 52, Inv.  28532.

Museo Civico Archeologico di Bologna:anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:anfora attica a figure nere con coperchio: Dioniso con kantharos fra due menadi.Dal sepolcreto della Certosa, tomba 52, Inv.  28532.

Museo Civico Archeologico di Bologna:anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere: scena di banchetto (Dioniso su kline??).Dal sepolcreto dei Giardini Margherita Inv. 22252.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere con coperchio: particolare con Eracle. Dal sepolcreto dei Giardini Margherita Inv. 22252.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere: scena di banchetto (Dioniso su kline??).Dal sepolcreto dei Giardini Margherita Inv. 22252.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere con coperchio: Eracle e Cicno. Dal sepolcreto dei Giardini Margherita Inv. 22252.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere: Trittolemo con tridente e spighe siede su un carro con due ruote, Kore e Demetra, tralci di vite. dal sepolcreto Certosa, tomba 192. Inv. 18840.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure nere: menade su toro, con tralci di vite. Dal sepolcreto Certosa, tomba 192. Inv. 18840.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto di fabbricazione attica a figure nere, con coperchio. Partenza per la guerra di un oplita che si congeda dai genitori affiancato da un arciere scita.Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80. Inv. 17832.Gli arcieri sciti erano un'ipotetica forza di polizia di Atene nel V all'inizio del IV secolo a.C., documentata nella letteratura e in alcune opere d'arte greche. Si dice che fosse un corpo armato costituito da 300 schiavi pubblici Sciti; era adibito al mantenimento dell'ordine pubblico e svolgeva compiti di polizia urbana.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto di fabbricazione attica a figure nere, con coperchio. Partenza per la guerra di un oplita che si congeda dai genitori affiancato da un arciere scita.Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80. Inv. 17832.Gli arcieri sciti erano un'ipotetica forza di polizia di Atene nel V all'inizio del IV secolo a.C., documentata nella letteratura e in alcune opere d'arte greche. Si dice che fosse un corpo armato costituito da 300 schiavi pubblici Sciti; era adibito al mantenimento dell'ordine pubblico e svolgeva compiti di polizia urbana.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto di fabbricazione attica a figure nere, con coperchio. Herakles, accompagnato da Hebe,fa il suo ingresso in Olimpo accolto da Athena, Hermes e Dioniso. Dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 80 Inv. 17832.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora a collo distinto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue del Pittore di Andokides, dal sepolcreto Arnoaldi, tomba 85.Intorno al 530 a.C., il pittore Andokide, che lavorava nello studio ateniese del ceramista Exechia, iniziò a sperimentare una nuova tecnica decorativa in terracotta in cui le figure venivano delineate lasciandone l'interno non dipinto, anziché dipingerle di nero. In questo modo realizzò diverse opere "bilingue", in cui le scene erano realizzate con le figure nere su un lato e le figure rosse, di nuova invenzione, sull'altro.Questa anfora, attribuibile allo stesso Andokide, è l'unico esemplare finora rinvenuto nell'Etruria padana che testimonia questo tipo di produzione. A differenza di altre anfore con la stessa scena nelle due tecniche sui due lati, qui gli episodi raffigurati sono diversi: da un lato è raffigurato Eracle, che uccide il leone nemeo, assistito da Iolao e al cospetto di Atena; dall'altro, Dioniso a banchetto, con al fianco Arianna che suona la cetra, e due satiri. L'anfora è un pezzo importato di pregio ed era l'unico elemento del corredo funerario di una tomba a incinerazione, nella quale i resti ossei erano stranamente depositati in un angolo della trincea, all'esterno dell'urna.È la più antica attestazione a Felsina della figura di Eracle.Inv. 18017.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Anfora attica bilingue...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, Anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, An...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, anfora panatenaica, dal Sepolcreto Arnoaldi, tomba 110. 450-420 a.C.Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici. Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. (nel periodo dei ceramografi Kleitias e Lido) e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C.Inv. 18040.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Pittore di Achille, an...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala I6, vista della vetrina 7A.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala 4, vista della vetrina con il cartonnage di Nekhtubastetiru (vetrina 5A) e sullo sfondo le vetrine 4 e 5.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala 4...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala 4, vista della vetrina con il cartonnage di Nekhtubastetiru (vetrina 5A) e sullo sfondo le vetrine 4 e 5.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Sezione Egizia, sala 4...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide di Mesiset e sarcofago antropoide di Unmontu.Inv. EG_1063, EG_1960

Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide con coperchio a botte a nome di Usai, particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide con coperchio a botte a nome di Usai, particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide a nome di Usai e vasi canopi in alabastro.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Sarcofago antropoide a...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta della vetrina con il corredo funerario.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta della vetrina con il corredo funerario.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta della vetrina con il corredo funerario.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Sezione Egizia: veduta...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  “bambola ad arti snodati”, terracotta, da Atene, seconda metà del IV sec. a.C.Inv. G_0858

Museo Civico Archeologico di Bologna: “bambola ad arti snod...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  “bambola ad arti snodati”, terracotta, da Atene, seconda metà del IV sec. a.C.Inv. G_0858

Museo Civico Archeologico di Bologna: “bambola ad arti snod...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cartiglio del dio Aton, dettaglio del cartiglio.Inventario EG 3069.Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Akhenaton (1353 - 1336 a.C.).Fra i vari elementi che compongono questa collana -perline alternate a tubetti, testine della dea Hathor ed elementi vegetali- spicca un piccolo cartiglio in lamina d’oro su cui è scritto a sbalzo uno dei nomi del dio Aton. Questa divinità, che rappresenta per gli Egiziani il disco del sole, assunse grande importanza durante il regno del faraone Amenhotep IV/Akhenaton (1353-1336 a.C.), soppiantando per un breve periodo il culto dell’importantissimo dio tebano Amon.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cartiglio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cartiglio del dio Aton, dettaglio del cartiglio.Inventario EG 3069.Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Akhenaton (1353 - 1336 a.C.).Fra i vari elementi che compongono questa collana -perline alternate a tubetti, testine della dea Hathor ed elementi vegetali- spicca un piccolo cartiglio in lamina d’oro su cui è scritto a sbalzo uno dei nomi del dio Aton. Questa divinità, che rappresenta per gli Egiziani il disco del sole, assunse grande importanza durante il regno del faraone Amenhotep IV/Akhenaton (1353-1336 a.C.), soppiantando per un breve periodo il culto dell’importantissimo dio tebano Amon. Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cartiglio...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Amuleti: Ab o Ib, il cuore. Gli antichi egizi ritenevano che esso fosse la sede di tutte le emozioni, superiore quindi in funzionalità al cervello.Senza questo organo, la vita oltre la morte è impensabile, perciò esso era l'unico che durante l'imbalsamazione veniva lasciato al proprio posto, mentre tutti gli altri organi venivano asportati e posizionati, in corrispondenza dei punti cardinali, nei vasi canopi dei figli di Horo.Con il vocabolo ib si indica il cuore nel significato morale ed anche come memoria e coraggio, desiderio, bravura, amore, pensiero, saggezza e soddisfazione.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Amuleti: Ab o Ib, il...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Amuleti udjat.L’Udjat o Occhio di Horus é nella religione egizia il simbolo di protezione, della prosperità, del potere regale e della buona salute, ed è personificato dalla dea Wadjet (o Wedjat, Uadjet, Wedjoyet, Edjo o Uto). In seguito al sincretismo tra Horus e Ra nella divinità di Ra-Harakhti, l'Occhio di Horus viene associato all'Occhio di Ra, di cui diventa sinonimo, nonostante in origine i due occhi facessero riferimento a rappresentazioni grafiche ben distinte.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Amuleti udjat.L’Udjat...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Amuleti: pilastri o djedNella religione degli antichi Egizi, lo Zed (o Djed), tradotto come "stabilità", "presenza", è la rappresentazione della spina dorsale del dio Osiride, re dell'Oltretomba. Per gli Egizi, la spina dorsale era sede del fluido vitale, e simboleggiava la stabilità (ḍdi, parola da cui ha origine "Djed", significa appunto "essere stabile") e la vita eterna. Il geroglifico che lo rappresenta somiglia a un pilastro.Simbolo dello Djed.Era un simbolo sacro importante per il popolo del Nilo (tanto che nei dipinti parietali è colorato col prezioso turchese), ed era già presente prima di venire associato ad Osiride: nel neolitico era rappresentato come una sorta di feticcio o di amuleto. Un'altra scuola di pensiero lo considera una rappresentazione della vittoria del bene sul male, come accade dopo il mito della morte di Osiride, ucciso dal fratello Seth ma vendicato da Horus, o a un tronco. Talvolta, con in mano una verga o un bastone, era antropomorfizzato.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Amuleti: pilastri o d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Il tiet o tit, anche detto nodo di Iside o nodo isiaco, era un potente amuleto egizio comparso durante il Nuovo Regno, che assicurava protezione in vita e nel corso del viaggio verso l'aldilà, connesso al culto di Osiride e chiamato in origine anche Nodo di Seth o Nodo della vita.Il nodo come simbolo magico, egizio e non, rappresenta un punto di convergenza tra le forze umane e quelle divine e ciò che veniva legato dai maghi egizi su questa terra lo sarebbe stato anche in cielo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Il tiet o tit, anche...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Maschera e coppia di suole per mummia.Inv. EG 1999-2019:

Museo Civico Archeologico di Bologna: Maschera e coppia di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Maschera e pettorali per mummiaInv. EG 1999-2003-2005:

Museo Civico Archeologico di Bologna: Maschera e pettorali...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Terminazione di ansa con appendici lobate, da Pragatto, podere Stanga di Sopra e Bargellina (scavi Zannoni)Inv. 9279.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Terminazione di ansa c...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Terminazione di ansa con appendici falcate, da Montirone di Sant'Agata Bolognese.Inv. 30192.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Terminazione di ansa c...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Vaso decorato in stile campaniforme; da Monte Castello di Gesso (Zola Predosa, BO).Inv. SABAPBO 57222.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Vaso decorato in stile...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Vaso decorato in stile campaniforme; da Monte Castello di Gesso (Zola Predosa, BO).Inv. SABAPBO 57222.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Vaso decorato in stile...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Tazza con ansa e decorazione geometrica, dalla Grotta del Farneto.Inv. 2066:

Museo Civico Archeologico di Bologna:Tazza con ansa e decora...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Vaso con beccuccio versatorio tubolare.Inv. 32482.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Vaso con beccuccio vers...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  Cofanetto porta ushabti di Tchauenwi.Inv. EG 1969 .

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cofanetto porta ushab...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago antropoide. Inv. EG 1966

Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).Particolare del coperchio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).Particolare del coperchio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  "Cofanetto di Perpaut”, cofanetto per tessuti in legno stuccato e dipinto; da Tebe ovest. Inv. EG 1970.XVIII dinastia, regno di Amenhotep II (1390-1353 a.C.).

Museo Civico Archeologico di Bologna: "Cofanetto di Perpaut...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  manico di specchio in legno e avorio; Nuovo Regno, fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.).Inv. EG 1859.Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio di metallo, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta. I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano inizialmente sul volto l’attenzione di chi guarda, ma il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, stringendo al petto un uccellino dalle ali dischiuse, mentre avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce a percorrere l’intera nudità del corpo, caratterizzato da delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell’utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cinque appendici di alari a protome animale;  (da Arcaiche Abitazioni?)

Museo Civico Archeologico di Bologna: cinque appendici di al...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Appendice di alare a doppia protome equina e corpo parallelepipedo; da Bologna via Indipendenza 24 (Arcaiche Abitazioni)Inv. AA 3176.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Appendice di alare a d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femminile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27821

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femmi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femminile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27821

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femmi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femminile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27821

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo femmi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo maschile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27818

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo masch...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo maschile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27818

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo masch...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo maschile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv.

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo masch...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo maschile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27819

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo masch...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo maschile, da Monteacuto Ragazza (Grizzana Morandi).Inv. 27819

Museo Civico Archeologico di Bologna: bronzetto votivo masch...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  corredo funerario dalla necropoli San Vitale, tomba 212.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo funerario dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  due fibule in bronzo, dal corredo funebre del sepolcreto San Vitale, tomba 212. Inv. 10484, 10500

Museo Civico Archeologico di Bologna: due fibule in bronzo,...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: due “tintinnabula” dal corredo funebre dalla necropoli Benacci, tomba 491.

Museo Civico Archeologico di Bologna: due “tintinnabula” dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: due “tintinnabula” dal corredo funebre dalla necropoli Benacci, tomba 491.

Museo Civico Archeologico di Bologna: due “tintinnabula” dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammenti di spada e dischi in bronzo dell'elmo; corredo funebre dalla necropoli Benacci, tomba 494.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammenti di spada e d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna, Inv. xxx: bronzetti schematici di devoti, dalla necropoli di Monteacuto (Grizzana Morandi).

Museo Civico Archeologico di Bologna, Inv. xxx: bronzetti sc...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: selezione di strumenti per le attività artigianali dal ripostiglio di San Francesco.

Museo Civico Archeologico di Bologna: selezione di strumenti...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: selezione di strumenti per le attività agricole e di sussistenza dal ripostiglio di San Francesco.

Museo Civico Archeologico di Bologna: selezione di strumenti...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dalla necropoli Benacci, tomba 909.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dalla necropoli Benacci, tomba 909.Particolare dei pendagli.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dalla necropoli Benacci, tomba 909.

Museo Civico Archeologico di Bologna: corredo metallico dall...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tre spade in bronzo. Particolare delle impugnature.

Museo Civico Archeologico di Bologna: tre spade in bronzo. P...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: cinque spade in bronzo.

Museo Civico Archeologico di Bologna: cinque spade in bronzo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Situla in bronzo, dal Sepolcreto della Fiera.Inv. 261320.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Situla in bronzo, dal...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellata in bronzo.Inv. 261325

Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellat...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellata in bronzo.Inv. 261325

Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellat...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellata in bronzo.Inv. 261325

Museo Civico Archeologico di Bologna: Grande patera bacellat...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.A fianco coppia di ruote.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta fittile di quadrupede a forma di carrettino.Inv. SABAPBo 257384

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta fittile di q...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta fittile di quadrupede a forma di carrettino.Inv. SABAPBo 257384

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta fittile di q...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Tazza in bronzo con ansa sopralelevata, dal sepolcreto della Fiera.Inv. SABAPBO_ 261326:

Museo Civico Archeologico di Bologna: Tazza in bronzo con an...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Tazza in bronzo con ansa sopralelevata, dal sepolcreto della Fiera.Inv. SABAPBO_ 261326:

Museo Civico Archeologico di Bologna: Tazza in bronzo con an...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo.Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII  e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525Datazione: fine VIII secolo a.C.Inv. 12791

Museo Civico Archeologico di Bologna: “Askos Benacci”; Quest...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di fibula, anello, spillone e anello con aureo imperiale.Inv. ORI 11, 93, 113.

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di fibula...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di fibula, anello, spillone e anello con aureo imperiale.Inv. ORI 11, 93, 113.

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di fibula...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di monete romane esposte in sala romana.

Museo Civico Archeologico di Bologna: composizione di monete...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro dorato con Cristo e Paolo intenti al dialogo sapienziale.Inv. PCR_008

Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro do...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in  vetro dorato a foglia d'oro. Entro una cornice circolare il busto di un giovane imberbe, con corti capelli, grandi occhi, lineamenti delicati, in posizione frontale; indossa la toga drappeggiata sotto la spalla destra.Inv. PCR_002

Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in  vetro dorato con Maria e Agnes.Inv. PCR_009

Museo Civico Archeologico di Bologna: medaglione in vetro d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: forchetta in argento con manico in foggia di zoccolo.Inv. ORI 103.

Museo Civico Archeologico di Bologna: forchetta in argento c...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Gruppo di pesi romani. Inv. ROM  2061, 2065, 2075, 2109, 2126: pesi romani

Museo Civico Archeologico di Bologna:Gruppo di pesi romani....

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Olla in ceramica.Inv. ROM_1453

Museo Civico Archeologico di Bologna:Olla in ceramica.Inv. R...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Ricostruzione di un corredo funerario con vaso in vetro, lucerna e unguentarii.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Ricostruzione di un cor...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Orlo in vetro con corpo a sezione quadrata.Inv. ROM_0128.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Orlo in vetro con corpo...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Contrappeso da stadera configurato ad astragalo. Inv. ROM_2131

Museo Civico Archeologico di Bologna:Contrappeso da stadera...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Olletta antropoprosopa.Inv. Rom 1500.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Olletta antropoprosopa....

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Olletta antropoprosopa.Inv. Rom 1500.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Olletta antropoprosopa....

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bronzo configurato a Sileno.Inv. ROM_1309:

Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bron...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bronzo configurato a Sileno.Inv. ROM_1309:

Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bron...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bronzo configurato a Sileno.Inv. ROM_1309:

Museo Civico Archeologico di Bologna:Piede di mobile in bron...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto da Castelvetro, podere Selmi. I sec. a.C.- I sec. d. C. Mercurio è il dio romano identificato con l'Ermes greco, l'astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus, incaricato di fare da intermediario tra il mondo degli uomini e quello degli dei. E' la divinità che protegge i commercianti e i viaggiatori. I suoi attributi sono il caduceo, la verga simbolica degli araldi, il petaso, il cappello a larga tesa con le ali, i sandali alati e una borsa, simbolo del guadagno ricavato dalle attività mercantili.La statuetta raffigura il dio in posizione di riposo, con le gambe incrociate, appoggiato col braccio sinistro ad un sostegno, ora scomparso. Indossa il petaso alato, e porta un corto mantello avvolto alla spalla e al braccio sinistro; con la mano destra stringe la borsa, nella sinistra aveva probabilmente il caduceo. E' un bronzetto di buona fattura attribuibile a una officina romana della prima età imperiale.Inv. ROM_1522

Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto da Castelvetro, podere Selmi. I sec. a.C.- I sec. d. C. Mercurio è il dio romano identificato con l'Ermes greco, l'astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus, incaricato di fare da intermediario tra il mondo degli uomini e quello degli dei. E' la divinità che protegge i commercianti e i viaggiatori. I suoi attributi sono il caduceo, la verga simbolica degli araldi, il petaso, il cappello a larga tesa con le ali, i sandali alati e una borsa, simbolo del guadagno ricavato dalle attività mercantili.La statuetta raffigura il dio in posizione di riposo, con le gambe incrociate, appoggiato col braccio sinistro ad un sostegno, ora scomparso. Indossa il petaso alato, e porta un corto mantello avvolto alla spalla e al braccio sinistro; con la mano destra stringe la borsa, nella sinistra aveva probabilmente il caduceo. E' un bronzetto di buona fattura attribuibile a una officina romana della prima età imperiale.Inv. ROM_1522

Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto da Castelvetro, podere Selmi. I sec. a.C.- I sec. d. C. Mercurio è il dio romano identificato con l'Ermes greco, l'astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus, incaricato di fare da intermediario tra il mondo degli uomini e quello degli dei. E' la divinità che protegge i commercianti e i viaggiatori. I suoi attributi sono il caduceo, la verga simbolica degli araldi, il petaso, il cappello a larga tesa con le ali, i sandali alati e una borsa, simbolo del guadagno ricavato dalle attività mercantili.La statuetta raffigura il dio in posizione di riposo, con le gambe incrociate, appoggiato col braccio sinistro ad un sostegno, ora scomparso. Indossa il petaso alato, e porta un corto mantello avvolto alla spalla e al braccio sinistro; con la mano destra stringe la borsa, nella sinistra aveva probabilmente il caduceo. E' un bronzetto di buona fattura attribuibile a una officina romana della prima età imperiale.Inv. ROM_1522

Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto da Castelvetro, podere Selmi. I sec. a.C.- I sec. d. C. Mercurio è il dio romano identificato con l'Ermes greco, l'astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus, incaricato di fare da intermediario tra il mondo degli uomini e quello degli dei. E' la divinità che protegge i commercianti e i viaggiatori. I suoi attributi sono il caduceo, la verga simbolica degli araldi, il petaso, il cappello a larga tesa con le ali, i sandali alati e una borsa, simbolo del guadagno ricavato dalle attività mercantili.La statuetta raffigura il dio in posizione di riposo, con le gambe incrociate, appoggiato col braccio sinistro ad un sostegno, ora scomparso. Indossa il petaso alato, e porta un corto mantello avvolto alla spalla e al braccio sinistro; con la mano destra stringe la borsa, nella sinistra aveva probabilmente il caduceo. E' un bronzetto di buona fattura attribuibile a una officina romana della prima età imperiale.Inv. ROM_1522

Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto da Castelvetro, podere Selmi. I sec. a.C.- I sec. d. C. Mercurio è il dio romano identificato con l'Ermes greco, l'astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus, incaricato di fare da intermediario tra il mondo degli uomini e quello degli dei. E' la divinità che protegge i commercianti e i viaggiatori. I suoi attributi sono il caduceo, la verga simbolica degli araldi, il petaso, il cappello a larga tesa con le ali, i sandali alati e una borsa, simbolo del guadagno ricavato dalle attività mercantili.La statuetta raffigura il dio in posizione di riposo, con le gambe incrociate, appoggiato col braccio sinistro ad un sostegno, ora scomparso. Indossa il petaso alato, e porta un corto mantello avvolto alla spalla e al braccio sinistro; con la mano destra stringe la borsa, nella sinistra aveva probabilmente il caduceo. E' un bronzetto di buona fattura attribuibile a una officina romana della prima età imperiale.Inv. ROM_1522

Museo Civico Archeologico di Bologna:“Mercurio”, bronzetto d...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di Ercole capite velato con clava. Inv. ROM_1545

Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di Ercole capite velato con clava. Inv. ROM_1545

Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di Ercole capite velato con clava. Inv. ROM_1545

Museo Civico Archeologico di Bologna:Statuetta in bronzo di...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar familiaris"  (Lare) in riposo. Inv. ROM 1058.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar fami...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar familiaris"  (Lare) in riposo. Inv. ROM 1058.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar fami...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar familiaris"  (Lare) in riposo. Inv. ROM 1058.

Museo Civico Archeologico di Bologna:Bronzetto con “Lar fami...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: frammento di kalathos in argento con scene di culto ad Artemide Inv. ORI 45.

Museo Civico Archeologico di Bologna: frammento di kalathos...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Manico di specchio in bronzo configurato a fanciulla. Fronte.Inv. G_0821.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Manico di specchio in bronzo configurato a fanciulla. Fronte.Inv. G_0821.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Manico di specchio in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Balsamario corinzio configurato.Prediletti della produzione corinzia sono i piccoli contenitori, aryballoi e alabastra e a partire dall’inizio del VI sec. a.C. un tipo di anfora miniaturizzata, l’amphoriskos, tutti destinati a contenere profumi e unguenti. Nell’ambito delle forme destinate alla cosmesi una tipologia del tutto peculiare è quella degli unguentari plastici, per lo più a forma di animale e destinati soprattutto all’esportazione. A questo stesso scopo era destinato anche il piccolo unguentario a forma di uomo accovacciato, con barba e lunghi capelli ricadenti sulla spalle e sulla schiena. Indossa una veste decorata a fitti puntini che probabilmente riproduce una pelle ferina e presenta una coppia di fori a fianco del collo destinati alla sospensione del recipiente. Inv. G 599.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Balsamario corinzio co...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo architettonico in terracotta con scena dionisiaca (pigiatura dell’uva).inv. G 1149

Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo architettonico...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: olla daunia con labbro imbutiforme; 550-500 a.C.Inv. G_0271

Museo Civico Archeologico di Bologna: olla daunia con labbro...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: olla daunia con labbro imbutiforme; 550-500 a.C.Inv. G_0271

Museo Civico Archeologico di Bologna: olla daunia con labbro...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure rosse.Vista laterale con decorazione a girali e palmette.350-320a.C., pittore di Gioia del Colle.Inventario G 364

Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure rosse. Lato A con scena di offerta ad una tomba. Entro un tempietto un’ancella porge un cofanetto alla defunta. Ai lati quattro figure femminili recano offerte.350-320a.C., pittore di Gioia del Colle.Inventario G 364

Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure rosse. Vista di tre quarti con offerenti.350-320a.C., pittore di Gioia del Colle.Inventario G 364

Museo Civico Archeologico di Bologna: Hydria apula a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse apulo a volute con mascheroni.Vista di tre quarti con dettaglio di offerenti.340 - 320 a.C.Inv. G_0392

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse apulo a volute con mascheroni.Particolare della decorazione a girali fogliati e  palmette. 340 - 320 a.C.Inv. G_0392

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse apulo a volute con mascheroni.Lato B: scena funeraria: al centro stele funeraria, decorata da una tenia e da un meandro ad onda in bianco; alla sua sommità è posta una grande coppa piena di offerte. Ai lati della stele, volte verso di essa e disposte simmetricamente su due piani sono quattro figure.340 - 320 a.C.Inv. G_0392

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse apulo a volute con mascheroni.Lato A: scena di offerta ad una tomba: al centro, sotto un heroon distilo, è un giovane, nudo, con il mantello allacciato al collo; nella mano sinistra regge due lance e con la destra conduce per il morso il cavallo.340 - 320 a.C.Inv. G_0392

Museo Civico Archeologico di Bologna: Cratere a figure rosse...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure rosse con imprese dell’eroe Teseo. Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. All'esterno si susseguono quattro altre imprese dell'eroe, sapientemente disposte ed alternate a coprire, in una composizione equilibrata, l'intera parete del vaso. Teseo lotta con Kerkyon, con il gigante Prokrustes, doma il toro di Maratona e uccide, precipitandolo da una roccia, l'eroe megarese Skyron. La fortuna incontrata da Teseo nelle produzione a figure rosse è direttamente legata alle vicende politiche della città di Atene, che promuove un eroe squisitamente attico, protagonista di una serie di imprese, spesso scelte a paradigma del ruolo rivestito dalla città nelle vicende della Grecia.Inventario G_0818

Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure rosse con imprese dell’eroe Teseo. Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. All'esterno si susseguono quattro altre imprese dell'eroe, sapientemente disposte ed alternate a coprire, in una composizione equilibrata, l'intera parete del vaso. Teseo lotta con Kerkyon, con il gigante Prokrustes, doma il toro di Maratona e uccide, precipitandolo da una roccia, l'eroe megarese Skyron. La fortuna incontrata da Teseo nelle produzione a figure rosse è direttamente legata alle vicende politiche della città di Atene, che promuove un eroe squisitamente attico, protagonista di una serie di imprese, spesso scelte a paradigma del ruolo rivestito dalla città nelle vicende della Grecia.Inventario G_0818

Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure rosse con imprese dell’eroe Teseo. Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. All'esterno si susseguono quattro altre imprese dell'eroe, sapientemente disposte ed alternate a coprire, in una composizione equilibrata, l'intera parete del vaso. Teseo lotta con Kerkyon, con il gigante Prokrustes, doma il toro di Maratona e uccide, precipitandolo da una roccia, l'eroe megarese Skyron. La fortuna incontrata da Teseo nelle produzione a figure rosse è direttamente legata alle vicende politiche della città di Atene, che promuove un eroe squisitamente attico, protagonista di una serie di imprese, spesso scelte a paradigma del ruolo rivestito dalla città nelle vicende della Grecia.Inventario G_0818

Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure rosse del pittore di Kodros.Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. All'esterno di questa coppa, sono ritratti i commiati di Aiace da Lico alla presenza di Atena, Menesteo e Melite e di Teseo da Egeo, alla presenza di Medea, Forbante ed Etra. Inventario G_0595

Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure rosse del pittore di Kodros.Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. All'esterno di questa coppa, sono ritratti i commiati di Aiace da Lico alla presenza di Atena, Menesteo e Melite e di Teseo da Egeo, alla presenza di Medea, Forbante ed Etra. Inventario G_0595

Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure rosse del pittore di Kodros.Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. All'esterno di questa coppa, sono ritratti i commiati di Aiace da Lico alla presenza di Atena, Menesteo e Melite e di Teseo da Egeo, alla presenza di Medea, Forbante ed Etra. Inventario G_0595

Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure rosse del pittore di Kodros.All'interno di questa coppa è raffigurato Codros, mitico re di Atene, a colloquio con Ainetos, l'indovino che gli predice la vittoria sugli Spartani a prezzo della vita. Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. La sua produzione è esclusivamente limitata ad una serie di kylikes, decorate per lo più da soggetti mitologici ed eroici di argomento attico. Inventario G_0595Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure rosse del pittore di Kodros.All'interno di questa coppa è raffigurato Codros, mitico re di Atene, a colloquio con Ainetos, l'indovino che gli predice la vittoria sugli Spartani a prezzo della vita. Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. La sua produzione è esclusivamente limitata ad una serie di kylikes, decorate per lo più da soggetti mitologici ed eroici di argomento attico. Inventario G_0595

Museo Civico Archeologico di Bologna: kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure rosse con imprese dell’eroe Teseo. Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. Nel tondo centrale, all'interno, Teseo lotta con il Minotauro, il mostro metà uomo e metà toro, custode del labirinto di Minosse a Creta.Inventario G_0818

Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure rosse con imprese dell’eroe Teseo. Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. Nel tondo centrale, all'interno, Teseo lotta con il Minotauro, il mostro metà uomo e metà toro, custode del labirinto di Minosse a Creta.Inventario G_0818

Museo Civico Archeologico di Bologna: Kylix attica a figure...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago.Inventario EG 1965.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago.Inventario EG 1965.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago.Inventario EG 1965.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Frammento di sarcofago...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cipree, ametista, corniola e argento.Inventario EG 3077Ornamento personale – Medio Regno: XII dinastia (1938-1759 a.C.) Lo splendido gioiello è composto da una serie di perline in corniola e in ametista, alternate a conchiglie cipree in argento lavorate a sbalzo, che ne rappresentano l’elemento caratterizzante. Grazie al confronto con esemplari analoghi rinvenuti in contesti funerari a el-Lisht, Dahshur e Tebe ovest, il monile è databile con sicurezza alla XII dinastia (1938-1759 a.C.). Considerato dalla stragrande maggioranza degli studiosi una collana, questo raro gioiello non è escluso potesse essere usato quale cintura da indossare sui fianchi, non solo per esaltare l’armoniosa nudità di un giovane corpo femminile, ma anche per propiziarne una sicura fertilità, evocata dalle conchiglie cipree che ne sono un simbolo tradizionale. Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cipree, am...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cipree, ametista, corniola e argento.Inventario EG 3077Ornamento personale – Medio Regno: XII dinastia (1938-1759 a.C.) Lo splendido gioiello è composto da una serie di perline in corniola e in ametista, alternate a conchiglie cipree in argento lavorate a sbalzo, che ne rappresentano l’elemento caratterizzante. Grazie al confronto con esemplari analoghi rinvenuti in contesti funerari a el-Lisht, Dahshur e Tebe ovest, il monile è databile con sicurezza alla XII dinastia (1938-1759 a.C.). Considerato dalla stragrande maggioranza degli studiosi una collana, questo raro gioiello non è escluso potesse essere usato quale cintura da indossare sui fianchi, non solo per esaltare l’armoniosa nudità di un giovane corpo femminile, ma anche per propiziarne una sicura fertilità, evocata dalle conchiglie cipree che ne sono un simbolo tradizionale.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con cipree, am...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con melagrane.  Nuovo Regno: XVIII-XX dinastia (1539-1075 a.C.).Inventario EG 3103 Particolare.La collana, costituita da vaghi configurati a melagrana e a rosetta, da perline sferiche e tubicini in corniola, ai quali si alternano tubicini e rosette in oro, ha al centro un vago ovoidale tra due occhi udjat del dio Horo affrontati, simboli di integrità. Al suo frutto, ricco di chicchi succosi, gli Egiziani associano da subito l'idea della fertilità e della rinascita, e perciò indossare una collana come questa era propiziatorio di una lunga vita, terrena o ultraterrena. Anche la scelta della corniola, simile nel colore alle tonalità arancio-rossastre della melagrana, ne rafforzava la valenza magica.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con melagrane....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con melagrane.  Nuovo Regno: XVIII-XX dinastia (1539-1075 a.C.).Inventario EG 3103 La collana, costituita da vaghi configurati a melagrana e a rosetta, da perline sferiche e tubicini in corniola, ai quali si alternano tubicini e rosette in oro, ha al centro un vago ovoidale tra due occhi udjat del dio Horo affrontati, simboli di integrità. Al suo frutto, ricco di chicchi succosi, gli Egiziani associano da subito l'idea della fertilità e della rinascita, e perciò indossare una collana come questa era propiziatorio di una lunga vita, terrena o ultraterrena. Anche la scelta della corniola, simile nel colore alle tonalità arancio-rossastre della melagrana, ne rafforzava la valenza magica.

Museo Civico Archeologico di Bologna: collana con melagrane....

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coperchio di cofanetto o sarcofago con gatto.Inventario EG 401.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coperchio di cofanetto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: coperchio di cofanetto o sarcofago con gatto.Inventario EG 401.

Museo Civico Archeologico di Bologna: coperchio di cofanetto...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in trono.Statuetta di Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.). Bronzo con agemina in oro.Inventario EG 248/9.Fra tutte le divinità femminili del pantheon egiziano Isi è la dea per eccellenza, la più conosciuta, “la grande di magia”, soprattutto durante l’Antico Regno (2705-2225 a.C.), quando il suo nome e la sua immagine compaiono raramente sugli edifici religiosi e nei luoghi di culto domestico. Introdotta con un ruolo da protagonista nella leggenda di Osiri, forse attorno al 2500 a.C., le caratteristiche di grande maga si affiancano ad altre più umane, che permettono al suo culto di sopravvivere all'Egitto faraonico, diffondendosi dal VI secolo a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. Isi si identifica così con la fedele compagna del dio Osiri, esperta nell'arte di assecondarlo, di preparane le esequie, di perpetuarne il culto dopo la morte, così come con il prototipo ideale della donna egiziana che veglia sul proprio figlio Horo, erede al trono di Osiri. La dea, raffigurata in questo bronzetto nel suo ruolo di madre premurosa, siede in trono e porge il seno al figlio Horo, ora scomparso. Alla semplicità della veste, una tunica aderente che esalta le linee sinuose del corpo femminile, si contrappongono la ricchezza degli occhi in agemina, la ieraticità della corona hathorica dal tipico disco solare tra corna bovine a lira e il volume dell’acconciatura a tre bande di capelli, sormontata dalla spoglia di avvoltoio.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Isi (Iside) seduta in...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di May, con sarcofago chiuso.Inventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di May, con sarcofago aperto.Inventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di MayInventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di MayInventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di MayInventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a nome di MayInventario EG 1967. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: Statuetta ushabti a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: tre statuette ushabti di Petamenophis.Inventario EG 2168 - 2169 - 2170. Gli ushabti sono statuine funerarie, dall’aspetto mummiforme (con il corpo a forma di mummia) che tengono nelle mani, incrociate al petto, attrezzi agricoli, quali zeppe, marre e un sacchetto per le sementi. Realizzati in diversi materiali (legno, pietra, terracotta, faïence), erano parte del corredo funerario, cioè l’insieme di oggetti posti nella tomba al fianco del defunto per accompagnarlo nel suo viaggio nell’Aldilà. L’uso di queste particolari statuette funerarie risale al Medio Regno (XIX-XVIII secolo a.C.), quando iniziò a esserne introdotto un esemplare per tomba, nelle sepolture dei privati. Nel corso del tempo il loro numero tuttavia crebbe fino a raggiungere le centinaia per singola sepoltura, tanto regale quanto privata. La maggior parte di queste statuette reca iscritta la formula VI del Libro dei Morti, con cui l’Ushabti, che secondo l’etimologia più accettata significa “colui che risponde”, era chiamato a effettuare lavori agricoli nei campi di Osiride nell’Aldilà. Erano considerati perlopiù come «doppi», o servitori del defunto, con la funzione di sostituirsi a lui nelle mansioni lavorative dell’Aldilà.

Museo Civico Archeologico di Bologna: tre statuette ushabti...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: pilastro a nome di Kema.Inv EG_1892.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: pilas...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: pilastro a nome di Kema.Inv EG_1892.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: pilas...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: pilastro a nome di Kema.Inv EG_1892.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: pilas...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: pilastro a nome di Kema.Inv EG_1892.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: pilas...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: frammento di pilastro di Ramsesemperra.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: framm...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: rilievo di anonimo.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: rilie...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: sala I3.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: sala...

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Museo Civico Archeologico di Bologna,  sezione Egizia: sala I2.

Museo Civico Archeologico di Bologna, sezione Egizia: sala...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  stele di Amasi.Amasi fu sommo sacerdote di Menfi dedito al culto di Ptah, Nut, Mut, Sekhmet e della defunta regina Arsinoe II.  Il sacerdote è raffigurato mentre compie libagioni di fronte a Osiride seduto. L'iscrizione termina insolitamente con la data di morte e mummificazione di Amasis (28 luglio 183 a.C.). Calcare (cm 52 x 32) proveniente dalla necropoli di Menfi, anno 22 di Tolomeo V Epifane (183 a.C.), periodo tolemaico. Inventario EG 1943.

Museo Civico Archeologico di Bologna: stele di Amasi.Amasi...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I nell'atto di compiere offerte a vari demoni. Diabase (o scisto nero?), in origine collocato nel Tempio di Atum ad Heliopolis, XXX dinastia (regno di Nectanebo I, 380-362 a.C.), Epoca Tarda. Particolare.Inventario EG 1870.

Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I nell'atto di compiere offerte a vari demoni. Dolerite (o scisto nero?), in origine collocato nel Tempio di Atum ad Heliopolis, XXX dinastia (regno di Nectanebo I, 380-362 a.C.), Epoca Tarda. Particolare.Inventario EG 1870.

Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I nell'atto di compiere offerte a vari demoni. Diabase (o scisto nero?), in origine collocato nel Tempio di Atum ad Heliopolis, XXX dinastia (regno di Nectanebo I, 380-362 a.C.), Epoca Tarda. Particolare.Inventario EG 1870.

Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I nell'atto di compiere offerte a vari demoni. Diabase (o scisto nero?), in origine collocato nel Tempio di Atum ad Heliopolis, XXX dinastia (regno di Nectanebo I, 380-362 a.C.), Epoca Tarda. Inventario EG 1870.

Museo Civico Archeologico di Bologna: rilievo di Nectanebo I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  testa del faraone Apries (?).La testa apparteneva a una statua regale di notevole valore artistico ed è riconoscibile  per la presenza della corona azzurra, il tipico casco in cuoio indossato in guerra dai faraoni egiziani, sulla quale campeggia un serpente urèo dalle volute a doppia spirale.Inventario EG 1801.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa del faraone Apr...

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Museo Civico Archeologico di Bologna:  testa del faraone Apries (?).La testa apparteneva a una statua regale di notevole valore artistico ed è riconoscibile  per la presenza della corona azzurra, il tipico casco in cuoio indossato in guerra dai faraoni egiziani, sulla quale campeggia un serpente urèo dalle volute a doppia spirale.Inventario EG 1801.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa del faraone Apr...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappresenta un uomo non identificato.La scultura, che riproduce un uomo seduto a terra con le ginocchia avvicinate al petto e con il corpo avvolto in una lunga veste dalla quale fuoriescono solo i piedi, le mani e la testa, appartiene alla tipologia delle statue-cubo a destinazione templare. Inventario EG 1824: alabastro; Epoca Tarda: XXVI dinastia, regno di Psammetico I (ca. 664-630 a.C.) (?)Particolare.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappre...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappresenta un uomo non identificato.La scultura, che riproduce un uomo seduto a terra con le ginocchia avvicinate al petto e con il corpo avvolto in una lunga veste dalla quale fuoriescono solo i piedi, le mani e la testa, appartiene alla tipologia delle statue-cubo a destinazione templare. Inventario EG 1824: alabastro; Epoca Tarda: XXVI dinastia, regno di Psammetico I (ca. 664-630 a.C.) (?)

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappre...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappresenta un uomo non identificato.La scultura, che riproduce un uomo seduto a terra con le ginocchia avvicinate al petto e con il corpo avvolto in una lunga veste dalla quale fuoriescono solo i piedi, le mani e la testa, appartiene alla tipologia delle statue-cubo a destinazione templare. Inventario EG 1824: alabastro; Epoca Tarda: XXVI dinastia, regno di Psammetico I (ca. 664-630 a.C.) (?)

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua cubo che rappre...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: gruppo statuario a nome di Amenhotep e Merit.La tipologia dei coniugi abbracciati è attestata nell’arte egiziana sin dal periodo delle origini e si connette alla speranza di vedere ricostituiti nell’aldilà il proprio nucleo familiare e le proprie consuetudini di vita. I coniugi di questo gruppo statuario, in pietra calcarea, sono il “primo profeta di Ptah” Amenhotep e la “musicista di Amon” Merit in compagnia dei loro figli.Statua - Nuovo Regno: fine XVIII - inizi XIX dinastia (1539-1190 a.C.)Inventario EG 1814

Museo Civico Archeologico di Bologna: gruppo statuario a nom...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Particolare con geroglifici.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Particolare.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapuseneb. Hapuseneb fu un funzionario importante alla corte della regina Hatshepsut (1479-1458 a.C.), ricoprendo il ruolo di visir e di primo profeta di Amon; di lui sono noti molti monumenti fra cui un cenotafio a Gebel el Silsila e la tomba a Tebe, da cui proviene probabilmente anche questa statua che lo mostra seduto su un seggio dal basso schienale e con i piedi in appoggio su un alto zoccolo.Inventario EG 1822.

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua acefala di Hapu...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale con corona blu (forse Amenhotep III o IV Akhenaton?). Nuovo Regno, XVIII dinastia (1390-1336 a.C.).Inventario EG 1802.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale con corona blu (forse Amenhotep III o IV Akhenaton?). Nuovo Regno, XVIII dinastia (1390-1336 a.C.).Inventario EG 1802.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale con corona blu (forse Amenhotep III o IV Akhenaton?). Nuovo Regno, XVIII dinastia (1390-1336 a.C.).Inventario EG 1802.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale con corona blu (forse Amenhotep III o IV Akhenaton?). Nuovo Regno, XVIII dinastia (1390-1336 a.C.).Inventario EG 1802.

Museo Civico Archeologico di Bologna: testa di statua regale...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La scultura rappresenta quasi a grandezza naturale un funzionario di nome Uahibra, personaggio noto da vari altri monumenti perché ricoprì importanti cariche militari e religiose durante la XXVI dinastia (664-525 a.C.).Inventario EG 1820

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La scultura rappresenta quasi a grandezza naturale un funzionario di nome Uahibra, personaggio noto da vari altri monumenti perché ricoprì importanti cariche militari e religiose durante la XXVI dinastia (664-525 a.C.).Inventario EG 1820

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La scultura rappresenta quasi a grandezza naturale un funzionario di nome Uahibra, personaggio noto da vari altri monumenti perché ricoprì importanti cariche militari e religiose durante la XXVI dinastia (664-525 a.C.).Inventario EG 1820

Museo Civico Archeologico di Bologna: statua di Uahibra. La...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Particolare del coperchio superiore.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare del coperchio superiore.Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959. Particolare del pannello centrale caratterizzato da una ricca tavola imbandita. Sotto una fila di piccoli vasetti porta unguenti destinati alla cura del corpo della defunta, sono chiaramente distinguibili pani conici, triangolari e tondi, grappoli d’uva, tranci vari di carne bovina tra cui spiccano la zampa anteriore destra, il cuore e la testa dell’animale, un mazzetto di porri, un mucchietto di fichi, una grossa zucca e due vasi dal contenuto incerto. Ai lati del piede centrale che sorregge la tavola, sono addossati rigogliosi cespi di lattuga in alternanza ad anfore vinarie e olearie. La ricchezza di questa tavola d’offerta funeraria, come sempre, è garantita per l’eternità dall’iscrizione magico-religiosa in caratteri geroglifici che scorre poco sopra, con andamento da destra verso sinistra, e che recita: “Un’offerta funeraria che il sovrano fa al dio Osiri, signore della città di Gedwt (Busiris), grande dio signore della città di Abido perché egli dia un’offerta funeraria consistente in pani, birra, buoi, volatili, tessuti di lino e ogni cosa buona pura e viva per l’anima Ka della devota signora della casa Ibi…”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Dettaglio con occhi.Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959. Particolare del pannello centrale caratterizzato da una ricca tavola imbandita. Sotto una fila di piccoli vasetti porta unguenti destinati alla cura del corpo della defunta, sono chiaramente distinguibili pani conici, triangolari e tondi, grappoli d’uva, tranci vari di carne bovina tra cui spiccano la zampa anteriore destra, il cuore e la testa dell’animale, un mazzetto di porri, un mucchietto di fichi, una grossa zucca e due vasi dal contenuto incerto. Ai lati del piede centrale che sorregge la tavola, sono addossati rigogliosi cespi di lattuga in alternanza ad anfore vinarie e olearie. La ricchezza di questa tavola d’offerta funeraria, come sempre, è garantita per l’eternità dall’iscrizione magico-religiosa in caratteri geroglifici che scorre poco sopra, con andamento da destra verso sinistra, e che recita: “Un’offerta funeraria che il sovrano fa al dio Osiri, signore della città di Gedwt (Busiris), grande dio signore della città di Abido perché egli dia un’offerta funeraria consistente in pani, birra, buoi, volatili, tessuti di lino e ogni cosa buona pura e viva per l’anima Ka della devota signora della casa Ibi…”.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Particolare di una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, che decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a nome di Ibi. Una serie di pannelli a "falsa porta", motivo ripreso dall'architettura funeraria dell'Antico Regno, decora questo sarcofago appartenuto alla “signora della casa” Ibi. Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.); Inv. MCA-EGI-EG_1959.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa a no...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna.  Dettaglio con specchio e strumenti di toeletta.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna. Vi è dipinta una porta chiusa, sopra la quale sono collocati due occhi che indicano la presenza all'interno della testa della mummia e allo stesso tempo rappresentano una protezione magica per il corpo del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna. Vi è dipinta una porta chiusa, sopra la quale sono collocati due occhi che indicano la presenza all'interno della testa della mummia e allo stesso tempo rappresentano una protezione magica per il corpo del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna. Vi è dipinta una porta chiusa, sopra la quale sono collocati due occhi che indicano la presenza all'interno della testa della mummia e allo stesso tempo rappresentano una protezione magica per il corpo del defunto.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)Dettaglio di pannello a "facciata di palazzo", un motivo ripreso dall'architettura funararia dell'Antico Regno, che rende il sarcofago simile a una dimora eterna. Su uno dei lati lunghi della cassa, in posizione centrale, sono raffigurate numerose offerte alimentari (pani, ortaggi, frutti, tranci di carni bovine, volatili già spennati, contenitori per liquidi, etc.), perché il defunto possa nutrirsene per forza magica nella vita ultraterrena.

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di Irinimenpu.Inv. MCA-EGI-EG_1958; Medio Regno: XII-XIII dinastia (1938-1640 a.C.)

Museo Civico Archeologico di Bologna: sarcofago a cassa di I...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sezione egiziana. In primo piano i sarcofagi di Medio Regno.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sezione e...

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Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sezione egiziana. In primo piano il sarcofago di Tasciakheper.

Museo Civico Archeologico di Bologna: veduta della sezione e...

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Statua naofora di Amenmes e Reshpu, XIX dinastia, regno di Ramess II e/o periodo successivo (1279 - 1186 a.C.).

Statua naofora di Amenmes e Reshpu, XIX dinastia, regno di R...